Regione Sardegna sotto assedio: ecco tutte le spese pazze contestate

Tanti Zeri, soldi pubblici spesi in maniera dubbia, 27 nuovi indagati, ed è nuovamente bufera in Regione.

Le inchieste dei fondi ai gruppi rischiano di catapultare la Regione Sardegna in un film drammatico, dove saranno in pochi ad uscirne puliti. Ci sono spese pazze , numeri e zeri che vengono contestati dal Pm Marco Cocco e che creeranno una bufera all’interno della regione. Ci sarebbero 27 nuovi indagati, al quale si chiede il tornaconto di milioni di euro.  Tra questi anche l’ex assessore regionale Mariano Contu (ex tesoriere Fi) al quale verrebbe contestato l’uso di 1,6 mln di euro.Finita nei 27 indagati anche la ex presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo, alla quale verrebbe contestata la cifra più bassa, circa 1500 euro. Pierpaolo Vargiu, tesoriere dei Riformatori dovrà giustificare come è stato speso un milione di euro. Anche Ciriaco Davoli,ex tesoriere Rifondazione, una cifra simile .

Giuseppe Fadda, componente di Rifondazione e poi di Sinistra autonomista, deve rendicontare  400 mila, l’ex assessore di An Antonello Liori 165 mila e l’ex Fi Ignazio Artizzu 180 mila. Matteo Sanna (An) 120 mila; gli esponenti dei Riformatori Attilio Dedoni 83 mila, Franco Sergio Pisano 50 mila; per Rifondazione Luciano Uras 70 mila e Ignazio Paolo Pisu 39 mila; per Fortza Paris Domenico Gallus 58 mila, Eugenio Murgioni 43 mila e Pasquale Onida 20 mila; Paolo Antonio Licheri (Sinistra autonomista) 30 mila; l’ex senatore del Pdl Fedele Sanciu seimila euro. Devono giustificare cinquemila euro Niccolò Rassu (Fi), Paola Lanzi (Sinistra autonomista) e Gavino Cassano (Riformatori); l’ex assessore Udc Sergio Milia quattromila, e Vittorio Lai (ex Pdl) 2.500 euro.

Questi ultimi due già indagati così come Silvestro Ladu (Fortza Paris), al quale ora si chiede conto di 12 mila euro, e che era già a processo per la vicenda dei fondi del gruppo Misto. Indagato, per la seconda volta,  anche l’ex Idv Adriano Salis (tesoriere gruppo Fas), per 225 mila euro, e già condannato in primo grado ad un anno e otto mesi al termine del processo con rito abbreviato seguito alla prima inchiesta sul gruppo Misto (per una contestazione di 60 mila euro). Così come Mario Diana (ex capogruppo Pdl), già indagato, al quale ora si chiedono 143 mila euro. Questo, secondo quanto riportato nel quotidiano L’Unione Sarda, sarà il filone d’inchiesta e le spese alle quali dovranno rispondere  gli indagati citati. Un indagine ricordiamolo, non assegna alcuna colpa giuridica se non l’obbligo a rendicontare e dimostrare le motivazioni di tali spese. Se saranno condannati, lo sapremo solo alla fine delle indagini condotte dal Pubblico Ministero Marco Cocco.

redazione, 30 Maggio 2014