Regione Sardegna: 200 milioni in meno con la “nuova manovra”

Troppo bello sarebbe stato se i tagli del Governo non avessero riguardato le Regioni a Statuto Speciale. La cruda realtà invece evidenzia che il governo Monti prevede una nuova manovra con cui si aumentano i tagli, anche per le Regioni autonome. In particolare, la Sardegna nella Legge di Stabilità si ritroverà 200 milioni in meno. Il Presidente Cappellacci commenta così l’annuncio di nuovi tagli alle Regioni Speciali: “un’aggressione senza precedenti all’Autonomia. E quando parliamo di Autonomia ci riferiamo non tanto agli organi politici quanto ai diritti dei Sardi che sarebbero investiti da provvedimenti che mettono sotto tiro non i costi della politica ma i servizi destinati dei cittadini. Se, come abbiamo provato in concreto siamo favorevoli a un sacrificio giusto e doveroso da parte di chi ha responsabilità politiche e ad azioni che rendano efficace ed efficiente la macchina amministrativa, quando rileviamo che la prossima istituzione che qualcuno vorrebbe tagliare è la famiglia, allora l’atteggiamento è sicuramente opposto. Tagli alla politica si – ha concluso il presidente – tagli alla società no”.

Sulla stessa onda il Vicepresidente Giorgio La Spisa: “un atto gravissimo che Umilia la Sardegna”. La protesta arriva anche dal PD col capogruppo Giampaolo Diana per il quale “si stanno cancellando 60 anni di autonomia”. Secondo Mario Floris, leader dell’Uds e assessore degli Affari Generali della Regione, è arrivato il momento di dire basta alla “nuova manovra” del Governo che rappresenta l’attacco finale all’Autonomia della Sardegna e richiede una risposta che non lasci dubbi sulla determinazione dei sardi di difendere il loro presente e il futuro di una comunità che ha sempre saputo adeguarsi ai sacrifici richiesti dalle emergenze e dalle difficoltà. “Diciamo innanzitutto basta a un rapporto con Istituzioni centrali, a cominciare dal Governo, che hanno messo in opera un’azione di restaurazione del centralismo, mai avvenuto nella storia repubblicana; diciamo un secondo ‘basta’ a partiti nazionali e invitiamo i rappresentanti sardi a restituire, come aveva fatto il presidente Cappellacci, la tessera del proprio partito: diciamo soprattutto ‘basta’ alle divisioni e ai distinguo per schieramento che fanno il gioco di tutti i nemici delle Specialità e quindi della Sardegna. E’ venuto il momento di rispondere con una vera ‘rivoluzione’ civile, culturale e politica, creando in Sardegna un grande movimento che abbia testa e gambe nella nostra isola, rivendicando il diritto di essere nazione e popolo”. Un messaggio che sembrerebbe quasi richiamare la deregulation del movimento indipendentista.

Nella foto: l’Assessore agli Affari Generali Mario Floris

10 Ottobre 2012