Quanto costa aprire una Partita IVA ad Alghero?

Se ti stai chiedendo qual è il costo medio per l’apertura di una Partita IVA ad Alghero, qui troverai le risposte che cerchi. Vedremo, infatti, quale procedura bisogna seguire per avviare un’attività commerciale, artigianale o professionale, a chi rivolgersi per ricevere assistenza nei passaggi più complessi e a quanto ammontano realmente le spese iniziali.

Prima di partire con le nostre istruzioni, dobbiamo fare una piccola precisazione: le Partite IVA individuali hanno due possibili inquadramenti, ovvero “libero professionista” e “ditta individuale”. Il primo si applica alle attività in cui prevale l’impegno intellettuale e, quindi, sia alle professioni storiche, come il medico o l’avvocato, sia a quelle meno convenzionali e di nascita recente. Qualche esempio? Web designer, social media manager, ecc..

Il secondo inquadramento, invece, si utilizza per le attività che ricadono nella categoria dell’artigianato, in quanto basate sulla prestazione di manodopera (vedi, ad esempio, parrucchieri, falegnami, giardinieri, ecc.), e per quelle di stampo commerciale, in cui l’elemento centrale è la vendita (all’ingrosso, al dettaglio, di presenza, online, ecc.) di prodotti. Detto ciò, perché questa distinzione è così importante? Cosa comporta?

Aprire una Partita IVA a costo zero: quando è possibile?

Ebbene, abbiamo descritto entrambi gli inquadramenti poiché, in base a questo aspetto, l’attivazione della Partita IVA ha un costo differente. Nel caso specifico, se desideri intraprendere un’attività inquadrata come libera professione, non dovrai sostenere alcun tipo di spesa per l’apertura. Diversamente, se intendi avviare un laboratorio artigianale, un negozio, un sito di e-commerce o una qualsiasi altra attività inquadrata come ditta individuale, dovrai preventivare un minimo di 200 euro circa per i vari adempimenti.

Professionista o ditta: quali adempimenti occorrono?

I diversi costi di attivazione della Partita IVA per professionisti e ditte individuali non sono casuali, bensì dipendono dal tipo di procedura prevista per ciascuna categoria. Nel primo caso, infatti, è sufficiente connettersi al sito dell’Agenzia delle Entrate e seguire con attenzione tutti i passaggi. Nel secondo caso, invece, è richiesta la presentazione della “ComUnica”, ovvero di una pratica digitale che permette, in contemporanea, di:

  • effettuare l’iscrizione alla Camera di Commercio e registrare la nuova ditta;
  • attivare la Partita IVA, impostare il Codice ATECO e scegliere il regime fiscale;
  • effettuare l’iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti presso l’INPS;
  • effettuare l’iscrizione ad INAIL, se previsto.

Vogliamo ricordare che, in determinati casi, la ComUnica va affiancata ad un’altra pratica – ovvero la SCIA – da consegnare presso gli sportelli SUAP del proprio Comune. Tale ulteriore adempimento è obbligatorio per poter avviare un’attività soggetta a requisiti e/o limitazioni.

A chi rivolgersi per l’apertura di una P. IVA?

Giunti a questo punto, non rimane che un’ultima questione da affrontare: a chi rivolgersi per ricevere assistenza nello svolgimento della procedura? Finora, per molte persone, l’unica scelta possibile è stata affidarsi ad uno studio di commercialisti. Tuttavia, a seconda di quale sia il costo medio del servizio in una data area geografica, questa soluzione può rivelarsi particolarmente onerosa. Dunque, se davvero si vuole risparmiare sull’apertura della Partita IVA, occorre rivolgere altrove il proprio sguardo ed essere pronti ad imboccare altre strade.

Tra le novità più interessanti del periodo, a tal proposito, troviamo il “commercialista telematico”, un servizio digitale che, tramite una comoda piattaforma e ad un costo molto più accessibile, consente di gestire tutti gli aspetti legati al fisco e alla Partita IVA.

29 Marzo 2021