Pulizia degli arenili, chi risponde ai danni creati dall’asportazione della sabbia?

Secondo la Legge (L. n.241/90) l’attività amministrativa è retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza, per la pulizia degli arenili, a quanto pare, non accade ad Alghero. In questi giorni si sta assistendo, nel silenzio generale, al più grande scempio a scena aperta nei confronti della struttura difensiva degli arenili. Asportazione incontrollata di sabbia, mezzi meccanici che snaturano l’assetto geomorfologico e accumuli putrescenti di posidonia sono le evidenze che si possono riscontrare osservando il maltrattamento dell’arenile di San Giovanni. Ciò avviene in violazione delle disposizioni regionali (Det. Ass. EE.LL.FF. ed Urb. n.942/08) e nel dubbio rispetto del Codice dei contratti pubblici (D.lgs. n.163/06). Infatti mentre è visivamente riscontrabile l’ingente quantità di sabbia ed i profondi solchi tracciati dai pesanti mezzi (trattori e terne pesanti ben oltre le 2,5 tonnellate) non è invece comprensibile perché una società partecipata (Alghero In House), che dovrebbe sostituirsi all’amministrazione comunale perseguendo il criterio quantomeno dell’economicità, ricorra ad un subappalto dei lavori, affidando a ditte terze l’esecuzioni degli stessi sia per i mezzi sia per il personale. E’ impensabile che l’amministrazione comunale, che ogni anno ha fatto ricorso alle procedure di evidenza pubblica, aprendo agli operatori economici di tutto il territorio nazionale e non, decida di affidare i lavori ad una società partecipata la quale, a sua volta, li “ri-affida” ad un operatore economico che li eseguirà per lei. E’ quindi lecito chiedersi quale sia l’utilità della società Alghero In House, ovvero dov’è il risparmio? Per quale motivo sono stati affidati i lavori alla società partecipata considerando che non è in grado di svolgerli? In che modo risponde dei danni causati agli arenili, dovuti all’asportazione della sabbia?