Papa Francesco: “Chi dona alla Chiesa ma ruba allo Stato è da gettare in mare”

Ancora una volta Papa Francesco torna a parlare di quei cristiani corrotti, che conducono una doppia vita e che con i loro comportamenti fanno del male. Scandaloso: è questo il termine che Bergoglio ha utilizzato nel corso dell’omelia della messa di questa mattina a Santa Marta. Papa Francesco ha definito in questo modo l’atteggiamento di chi ruba allo Stato, magari facendo poi una donazione alla Chiesa. “Un cristiano che si vanta di essere cristiano, ma non fa vita da cristiano, è un corrotto. Tutti conosciamo qualcuno che è in questa situazione e quanto male fanno alla Chiesa. Cristiani corrotti, preti corrotti, fanno male alla Chiesa perché non vivono nello spirito del Vangelo, ma nello spirito della mondanità”. Gesù, ha spiegato il Papa nel corso dell’omelia, perdona ma dice anche: “Guai a colui a causa del quale vengono gli scandali” e aggiunge che “è  meglio per lui che gli venga messa al collo una macina di mulino e sia gettato nel mare”.

La vita dei corrotti una “putredine verniciata” – Bergoglio prova dunque a spiegare la differenza tra peccare e scandalizzare, tra chi si pente e chi non lo fa e conduce appunto una doppia vita. Chi con una mano dà alla Chiesa e con l’altra ruba allo Stato e ai poveri è un ingiusto: “E questo merita – dice Gesù, non lo dico io – che gli mettano al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare”. A questo proposito il Papa ha parlato dei “sepolcri imbiancati”, di quelli che appaiono belli all’esterno ma dentro sono pieni di ossa morte e di putredine. Per Bergoglio la vita del corrotto è appunto “una putredine verniciata”.

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11 Novembre 2013