Maria Grazia Salaris e la sua ricetta per la Posidonia

La candidata del centrodestra propone soluzioni eco-sostenibili da studiare per il riciclo delle foglie secche

«Diamo nuova vita alla Posidonia spiaggiata e, allo stesso tempo, facciamo respirare le nostre aziende turistico-balneari e le casse pubbliche». Il candidato sindaco Maria Grazia Salaris dice basta agli accumuli di foglie secche  nei siti autorizzati ma che spesso finiscono per diventare degli immondezzai maleodoranti. Salaris non ha alcuna intenzione di far spendere al municipio di Sant’Anna centinaia di migliaia di euro per la rimozione delle banquettes e pensa al riciclo come strumento, non solo per alleggerire la spesa pubblica, ma anche per creare una fonte di reddito per imprese locali.

«Quello che è sempre stato considerato un problema potrebbe diventare invece un valido aiuto per ricostituire il sistema dunale di Maria Pia. Ipotesi che potrebbe aprire una  strada immediatamente praticabile – spiega Salaris – Ma sono tanti gli esempi di riutilizzo che arrivano da altre città costiere del Mediterraneo. Per realizzare compost, ad esempio. Oppure, miscelando la Posidonia agli scarti delle potature (altro problema), opportunamente trattata, si può ottenere un materiale combustibile per alimentare impianti di riscaldamento. Soluzioni da studiare e condividere ovviamente, nel rispetto della legge regionale vigente, con la consulenza di esperti, per valutare fino a che punto la Posidonia spiaggiata può essere rimossa, e quale potrà essere la sua nuova vita. Non dimentichiamo infatti che questa pianta rappresenta una formidabile barriera di protezione per la sopravvivenza dei nostri litorali».

«Vero è che dobbiamo ragionare da città turistica, pertanto trovare idonee strategie per rispettare uno dei beni più importanti di Alghero e, allo stesso tempo, pensare alle esigenze degli imprenditori del settore turistico-balneare e all’economia della Riviera. Proporremo per Alghero un pilota pilota che possa fare scuola nel resto dell’Isola, come è accaduto in altri casi, affinché, si trovi una strada per trasformare questa  preziosa risorsa ambientale in una fonte economica per il nostro Comune e le nostre imprese,  e non sia più, invece, causa di problemi e motivo di polemica».

30 Maggio 2014