Italiani bamboccioni? Sì, ma per colpa della crisi: il 31% vive ancora con la mamma

Ricordate quando, nel 2007, il ministro Tommaso Padoa Schioppa definì i giovani italiani dei “bamboccioni”? Ebbene, sono passati 6 anni, e nel frattempo la crisi è piombata sul nostro paese, portando il suo carico di distruzione. Ed emergono dati che confermano la propensione – forzata – degli italiani di non riuscire a staccarsi dal “cordone ombelicale” materno: secondo un’elaborazione di Coldiretti, infatti, il 31% degli italiani abita con la propria mamma e il 42,3% ha trovato casa entro un massimo di trenta minuti di distanza dalla abitazione materna.

Secondo l’associazione, inoltre, i dati “mettono in evidenza come la crisi abbia attivato la rete di protezione familiare caratteristica dell’identità nazionale”. Questo bisogno di vicinanza – sottolinea la Coldiretti – riguarda non solo i più giovani tra i 18 e i 29 anni (coabita con la madre il 60,7 per cento e il 26,4 abita a meno di 30 minuti), ma anche le persone più grandi con età compresa tra i 30 e i 45 anni (il 25,3 per cento coabita, il 42,5 per cento abita nei pressi), e addirittura gli adulti con età compresa tra i 45 e i 64 anni (l’11,8 per cento coabita, il 58,5 per cento abita in prossimita’). “I dati – continua la Coldiretti – mostrano l’immenso ruolo sociale che viene svolto dalle mamme in tempo di crisi con la famiglia che diventa un soggetto di welfare che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno. Dall’ospitalità alla preparazione dei pasti, dalla pulizia degli abiti a quella della casa, fino alla cura dei nipoti, sono numerose le richieste di collaborazione chieste alle mamme che sempre più spesso sono costretti ad offrire anche aiuti economici per effetto dei drammatici livelli di disoccupazione”.

“Alle mamme va dunque attribuito un ruolo determinante nella tenuta sociale del Paese, a conferma della centralità del ruolo della famiglia sul quale si devono concentrare le Istituzioni per lo sviluppo sostenibile del Paese. La struttura della famiglia italiana in generale, e di quella agricola in particolare, considerata in passato superata si è invece dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini – afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini – La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare, che è prevalente in agricoltura, è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come molti si ostinavano ad affermare”.

Tratto da www.fanpage.it ©

12 Maggio 2013