Il ritorno dei due sottufficiali del battaglione San Marco in India

Il fatto che un ex ministro abbia suggerito di ricorrere a dei sotterfugi per evitare il rientro In india dei due sottufficiali arbitrariamente sequestrati da quelle autorità mi ha lasciato di stucco e mi son chiesto: Ma dove è finito il senso dello Stato? Questa domanda mi è sorta per due motivi. Il primo che, di fronte al mondo intero, avremmo mostrato di essere assolutamente inaffidabili. Il secondo é che la politicume, ancora una volta, avrebbe dimostrato che il Parlamento, ben lungi da essere il luogo in cui vengono eletti i migliori cittadini, é il refugium peccatorum di tanti, troppi, che hanno problemi con la giustizia. Purtroppo questa “funzione” é stata fatta svolgere a quella Istituzione da tempi lontani, esattamente dagli anni ’60, quando il pluriomicida Moranino, comunista, condannato all’ergastolo dalla Corte di appello di Firenze per l’assassinio di 3 partigiani non comunisti e delle loro mogli, pur non avendo scontato neppure un giorno di galera perché fuggito in Cecoslovacchia, fu graziato da Saragat e eletto senatore! A parte ciò apprezzo il contegno dignitoso dei nostri sottufficiali che, non accettando le lusinghe dei nostri politicanti, (e, a termine di legge ,mi pare che avrebbero potuto accettarle!) sono tornati laggiù, malgrado i disagi e i rischi che li attendono. Perciò non avrei reso loro gli onori al momento dell’arrivo, dato che sono sospettati di un grave reato.

Con ciò, sia chiaro, non voglio certamente giudicarli, dato che non ne ho né la autorità né gli elementi ed i processi mediatici e sommari, per di più, non mi piacciono. Non avrei avuto dubbi, invece, nel render loro gli onori al momento della partenza. Aggiungo che non dubito che le leggi vadano rispettate e applicate e, semmai, lamento il fatto che , troppo spesso, da noi vengono eluse. Infatti, come si legge nell’Antigone di Sofocle, “l’anarchia è il peggiore dei guai, quello che uccide i popoli”. Nella stessa tragedia si legge , comunque, che ” L’autorità non si tutela calpestando il sacro!”. E per sacro il grande greco intendeva quel superiore senso della moralità che la divinità ha posto dentro a ciascun uomo e che l’uomo, mi permetto di aggiungere, deve cercare e accogliere con la propria intelligenza. Cioè, non tutto ciò che è permesso, o comandato, dalle leggi umane è moralmente lecito. Sterminare gli ebrei nei campi nazisti, ad esempio, o massacrare i così detti “nemici del popolo” nei gulag comunisti era conforme a certe leggi, ma era moralmente accettabile? E’ probabile che, nella nostra Italia, certe ruberie o certe spese folli perpetrate da politici e burocrati siano in armonia con qualche norma o con qualche cavillo giuridico. Possiamo dire che siano anche moralmente accettabili? Così pure mi chiedo se sarebbe stato moralmente accettabile che i due marò non rientrassero in India, magari rispettando formalmente qualche nostra legge, ma, di fatto, violando un accordo con un Paese straniero e, soprattutto, violando il codice etico a cui devono obbedire tutti i militari. Confermo, comunque, che quella brutta vicenda deve essere pienamente chiarita.

Personalmente mi sono posto alcune domande a cui non dubito che i Ministeri competenti saprebbero rispondere. In particolare mi chiedo: Perché l’Enrica Lexie è entrata in un porto indiano? Chi ha dato quella disposizione e, in caso di pericolo per la sicurezza, chi da le disposizioni, il comandante della nave mercantile o i militari? In base a quale norma i militari dipenderebbero da un ‘civile’? Perché , per quanto ciò sia legittimo e finanziariamente a carico degli armatori, si è preferito destinare i militari alla sicurezza di bordo anziché dei ‘vigilantes’ ? Il governo, per la soluzione di questa vicenda, ha chiesto l’appoggio dell’O.N.U, dell’ Unione Europea e della N.A.T.O, organizzazioni alle quali l’Italia continua a dare un forte contributo non solo economico ma, purtroppo, anche di sangue? Mi chiedo, ancora: I nostri militari hanno sparato? Non hanno sparato? Hanno fatto un uso legittimo delle armi? Gli indiani uccisi erano o no dei pirati? Hanno rispettato le regolari intimazioni dell’alt? Tutto ciò è ancora tutto da verificare.

Quel che è certo, allo stato attuale, é che l’India ci ha dato non uno, ma due cazzotti in faccia. Il primo perché i militari in servizio fuori dai confini nazionali, ai sensi delle Convenzioni di Ginevra, godono della immunità funzionale e, cioè, spetta giudicarli allo Stato da cui dipendono; secondo perché, stando agli accertamenti effettuati dagli stessi indiani, il fatto si sarebbe verificato nel tratto di mare ricadente nella loro Zona Economica Esclusiva. In quella zona , secondo la Convenzione Internazionale di Montego Bay del 1984, l’India gode solo del diritto di sfruttamento delle risorse naturali. Non trattandosi di acque territoriali, le competenze giuridiche a bordo delle navi mercantili sono, invece, esclusivamente dello Stato di cui l’unità batte bandiera, cioè, nel nostro caso, dell’Italia. L’arresto dei due militari, pertanto, é doppiamente illegittimo. Così la parte degli arroganti e degli inaffidabili l’hanno doppiamente fatta gli indiani. Spero che almeno la smettano con l’umiliante tira-molla dei rinvii e si pronuncino, una buona volta, almeno sulla questione delle competenze giudiziarie. Duole constatare che, in tutta questa vicenda, coloro che, a volte anche a ragione, fanno delle rumorose manifestazioni contro le offese arrecate ad altri popoli, tacciano completamente ora che l’offesa è arrecata al popolo italiano.

6 Febbraio 2013