Il Comitato Punta Giglio Libera: “attività del Parco di Porto Conte in contrasto con le norme di tutela”

Intervento dei rappresentanti del comitato Punta Giglio libera.

“Può capitare che un individuo solo al comando, preso da delirio di onnipotenza, sia spinto a gestire l’istituzione affidatagli pro tempore senza rispettare le regole e pensando di poterne disporre a proprio arbitrio senza doverne rendere conto a nessuno. Non vorremmo che fosse questa la china intrapresa dal dottor Mariano Mariani che, nella sua relazione istituzionale sull’attività svolta in qualità di Direttore del Parco di Porto Conte, si è abbandonato a pesanti, ingiustificate accuse verso il Comitato Punta Giglio Libera, reo, a suo dire, di aver oltrepassato i limiti del
confronto civile e di essere scaduto in diffamazioni tali da dover impegnare la sua Direzione in un dispendio
di iniziative legali volte a tutelare l’onorabilità dell’Ente fatto oggetto di presunte illazioni e falsità”. Così in una nota i rappresentanti del comitato Punta Giglio libera.

“Dichiarazioni minacciose e non circostanziate che – proseguono -, non a caso, non arrivano dalle sedi competenti, ma che hanno lo scopo di denigrare l’immagine e l’iniziativa del Comitato, costituito da liberi cittadini che, basandosi proprio sui fatti oggettivi e sul materiale documentale, hanno voluto stigmatizzare l’opacità che avvolge il procedimento di concessione finalizzato alla “rifunzionalizzazione” dell’ex batteria militare di Punta Giglio, portato avanti con la completa esclusione della comunità locale, sia dai momenti decisionale e autorizzativo sia dai processi di vigilanza e controllo, nonostante le norme ne prevedano il coinvolgimento e anzi ne auspichino un ruolo attivo, in quanto espressione di interessi collettivi e generali.”

“E’ vero invece che il Comitato ha motivatamente criticato l’attività del Parco per la “mancata attenzione agli aspetti conservazionistici a favore di quelli orientati a favorire lo sviluppo“ visto che il suo Direttore, anziché difendere le caratteristiche ambientali, storiche, paesaggistiche del sito, ha permesso, facilitandoli, interventi tesi a favorire una invasiva fruizione turistico ricettiva del compendio di Punta Giglio, di fatto promuovendone un uso difforme ed incongruo rispetto ai principi di conservazione sanciti dalla Direttiva Natura 2000 e violando le cogenti direttive comunitarie: la Direttiva Habitat 92/43/CEE, Consiglio 21 maggio 1992, e Direttiva Uccelli 79/409/CEE sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE”.

“Desta dunque stupore l’incauta dichiarazione con cui il Direttore attesta che l’intervento “nella sua configurazione attuale autorizzata di museo a cielo aperto con annessa foresteria, punto ristoro e vasca ludica presenta tutte le caratteristiche di un intervento compatibile con l’area protetta di Punta Giglio” omettendo di ricordare che si tratta di 8 ettari di macchia mediterranea che insistono in un’area ZSC/ZPS non stabilmente antropizzata e a protezione ambientale assoluta, come indicato anche nel PRG vigente, con vincoli che rendono incompatibili e non sostenibili le attività economiche progettate . E di tale contrasto con le norme di tutela ambientale dovrebbe interessarsi l’Amministrazione Comunale con i suoi rappresentanti politici, rimasti fino ad ora, tranne poche eccezioni, sonnacchiosi ed indifferenti, ponendo sotto la lente d’ingrandimento la gestione dell’Ente Parco, chiedendo conto al Direttore della mancata approvazione del Piano del Parco e della mancata designazione del Comitato Scientifico a ben 22 anni dalla costituzione dell’Ente, chiedendo conto dello stravolgimento del piano di gestione SIC/ZPS recentemente decretato dall’Assessore regionale della difesa dell’ambiente, in cui i redattori hanno escluso qualunque intervento per l’area di Punta Giglio perché tenuti inopinatamente all’oscuro del progetto di “rifunzionalizzazione” dell’ex batteria”.

“In nome di quella trasparenza e di quel coinvolgimento democratico spesso invocato, il Direttore Mariani dovrebbe pubblicamente spiegare come mai risulti ancora non approvato dall’Assemblea del Parco il bilancio di previsione 2021-2023 dell’ente parco su cui sono state operate delle variazioni che, evidentemente, sono da considerare nulle. Perché si è avviata, con immotivata procedura d’urgenza, una bigliettazione in ingresso alla strada interpoderale e al compendio di Punta Giglio, beneficiando dell’80% degli introiti la soc. coop. Il Quinto Elemento, senza la ratifica dall’organo di indirizzo politico, l’Assemblea del Parco. Perché si è scelto di ignorare la designazione dell’area di Punta Giglio come zona speciale di conservazione (ZSC), D.M. 20 maggio 2021, G.U. 10 giugno 2021, n°127, da parte del Ministero della Transizione Ecologica d’intesa con la Regione Sardegna che, apponendo un livello di tutela superiore, pone ulteriormente il problema insormontabile dell’incompatibilità ambientale di quei luoghi con l’esercizio di attività di ristoro e pernottamento.”

“Perchè – si legge ancora nella nota – sia stato favorevole a degli interventi pericolosi come l’apertura di un cantiere e l’attivazione di una struttura ricettiva in un’area geologicamente instabile (che ha visto scassi e escavi con mezzi meccanici pesanti sulla viabilità in pendenza e sulla falesia) senza esigere (quindi disinteressandosi) di conoscere in anticipo il prescritto Studio di Compatibilità preordinato alla progettazione esecutiva e all’intervento per mitigazione rischio frana, così come previsto dalle Norme di Attuazione del Piano di Assetto Idrogeologico della RAS. Il Direttore Mariani dovrebbe anche dire chiaramente a che titolo ritiene di poter consentire la trasformazione dell’unico bene storico e culturale rimasto intatto, la cisterna, in “vasca ludica” da 18,5 mt, dopo che anche l’ennesima proroga incredibilmente perorata dal Parco e benevolmente concessa dal Demanio per consentire di eseguire l’intervento, è improrogabilmente scaduta lo scorso 15 novembre senza che i lavori fossero, per fortuna, neppure iniziati”.

“Tutte domande lecite, crediamo, che attendono risposte non evasive, per consentire ai cittadini di oggi di valutare le prestazioni dirigenziali e verificare gli obiettivi raggiunti, e a quelli di domani di valutare se il nostro solerte Direttore meriti un busto alla memoria per il lavoro svolto. Non è buona cosa prevaricare e auto incensarsi e pretendere che la carica che pro tempore si ricopre sia sufficiente ad accreditare come opportuno e legittimo il proprio arbitrio” – conclude la nota del Comitato Punta Giglio Libera.

20 Novembre 2021