«Giunta Pigliaru lavora per mettere sotto tutela la ricerca?»

Lo domanda Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, che vede per l'Università d Sassari «un orizzonte sempre più nero»

“C’è un piano della Giunta per ridurre la ricerca ad un subassessorato?” Lo domanda Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “L’impugnazione del Governo della legge di riforma di Sardegna Ricerche dinanzi alla Corte Costituzionale offre il destro per fare qualche riflessione sul futuro dell’attività dell’Agenzia. Proprio qualche settimana fa, parlando della Programmazione unitaria e presentando la strategia sull’imprenditorialità, è stato annunciato trionfalmente l’avvio di importanti misure di finanziamento sin dai prossimi mesi. E per implementare alcune di esse Sardegna Ricerche dovrebbe giocare un ruolo cruciale. Non è ozioso porsi qualche domanda circa le finalità ultime di questo processo di “riforma”.

“Questi eventi – prosegue Tedde- fanno il paio con un’altra azione passata sotto silenzio: in una realtà che ha avuto come Presidenti un Premio Nobel, Carlo Rubbia, un quasi-Nobel già Presidente dell’ENEA, Nicola Cabibbo ed uno dei principali Manager di Ricerca internazionali, Paolo Zanella ha ritenuto di non dover rinnovare il mandato di Zanella per mettere su quella poltrona un imprenditore cagliaritano di sua fiducia. Appare inquietante un cambiamento tanto radicale della tipologia del profilo presidenziale, fondamentale soprattutto nei processi di accreditamento nazionali ed internazionali. Come minimo doveva essere accompagnato da una dichiarazione di intenti sulla nuova “mission” che Paci intende affidare al CRS4″.

“Non vorremmo che, sotto le mentite spoglie di una spending review, il prossimo passaggio fosse quello di creare una sorta di subassessorato, che gestirebbe piani, finanziamenti e risorse umane come un braccio armato del collega di Pigliaru. La gestione dei fondi della Programmazione, unita al controllo diretto degli strumenti tecnici (Sardegna Ricerche, CRS4, Porto Conte Ricerche) e finanziari (Legge Regionale per attività di ricerca) permette, in linea di principio, di giocare un ruolo estremamente influente e pervasivo anche nelle dinamiche e negli equilibri accademici regionali”.

“In particolare, questo problema si porrà se nel prossimo futuro, sempre in nome della “spending review”, si giocherà la partita degli accorpamenti di alcuni dipartimenti comuni ai due atenei. O di una più generale “razionalizzazione” del sistema accademico regionale. Con premesse di questa natura e con un’evidenza dei fatti che vede sempre Cagliari prevalere sul resto della Sardegna, siamo sicuri che le pochissime eccellenze che ancora esistono nell’ateneo turritano non verranno brutalmente normalizzate? L’orizzonte dell’Università di Sassari è sempre più nero. Rimaniamo in attesa che i consiglieri regionali del centro sinistra sassarese – ha concluso Tedde- prendano coscienza di questi perversi meccanismi”.

Redazione, 17 Ottobre 2015