Genitori orchi mettono al mondo un figlio per poterlo violentare

La coppia di tedeschi condannata per violenza sessuale su minore dal tribunale di Essen.

Una coppia decide di mettere al mondo un figlio solo per poter avere a disposizione una vittima da violentare. È l’agghiacciante storia che arriva dalla Germania e che ha inorridito l’opinione pubblica tedesca. Come riporta il giornale Bild, lunedì scorso per i due genitori orchi è arrivata la sentenza del tribunale di Essen. I giudici tedeschi hanno condannato la madre del piccolo, Melanie R. di 26 anni, a 5 anni di reclusione, mentre il padre, Benjamin P. di 27 anni, è stato condannato a 8 anni di carcere per abusi su minori. La vicenda risale al 2009 quando l’uomo, che già era stato cacciato di casa dai suoi genitori per aver cercato di abusare della sua sorellina, ha conosciuto Melanie su internet. Come è stato ricostruito durante il procedimento giudiziario, Benjamin, attratto anche da giochi sadomaso e violenti, quasi subito le ha rivelato i suoi desideri sessuali: gli piacevano i bambini molto piccoli. Secondo l’accusa la donna in un primo momento avrebbe proposto all’uomo di abusare del suo bambino di 10 mesi, avuto da una precedente relazione, ma sembra che l’uomo fosse in cerca di un bimbo ancora più piccolo.

L’agghiacciante scoperta – A questo punto, secondo la ricostruzione del procuratore tedesco, nell’estate del 2010 all’imputata venne l’idea raccapricciante di fare un figlio con Benjamin in modo che lui potesse avere una vittima dell’età che desiderava. Già nel luglio del 2011, il neonato con il consenso della madre fu abusato dal padre ad appena poche settima di vita. L’uomo fotografò la violenza sul piccolo inviando gli scatti ad un’altra sua partner sessuale “per impressionarla”. La storia di orrore però venne a galla e i due finirono in manette mentre il piccolo fu affidato ad un centro d’accoglienza di Monchengladbach. Dopo una complessa indagine il processo è iniziato a febbraio e pochi giorni fa per i due è arrivata la condanna per violenza sessuale su un minore

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A.P., 18 Marzo 2014