Fiera di San Giovanni: come previsto arrivano le polemiche

Polemiche anche per quest’anno sullo svolgimento della fiera “Mostra mercato Festa di S. Giovanni” in programma sul lungomare Barcellona di Alghero dal 22 al 30 giugno con 45 stands. Confcommercio, Confartigianato e i Consorzi Riviera del Corallo, Città Alghero Compagnia d’Impresa e Alghero in Centro si rendono interpreti delle proteste provenienti da parte di numerosi operatori cittadini e in una nota congiunta indirizzata all’Amministrazione parlano di “scelta incomprensibile”.

“Nei prossimi giorni il Lungomare Barcellona ospiterà per 9 giornate una manifestazione il cui principale aspetto sarà costituito dai numerosi spazi attrezzati per la vendita e la somministrazione di prodotti, per lo più già presenti sul mercato algherese, creando in tal modo non solo inutili duplicazioni dell’offerta ma fruendo anche degli innegabili vantaggi derivanti dall’ubicazione e dal contestuale svolgimento, nell’area adiacente, della manifestazione legata ai Fuochi di San Giovanni. Questo fatto – spiegano i rappresentanti di categoria nella nota – , aldilà delle valutazioni circa la formula di tale “fiera-mercato, costituisce una vera e proria offesa agli operatori cittadini. In più occasioni infatti era stato ribadito dall’Amministrazione che tale manifestazione, nel 2013, si sarebbe svolta con una diversa articolazione: moduli di tre giornate in ubicazioni cittadine diverse e per la vendita/somministrazione esclusivamente di produzioni tipiche regionali. Una diversa formula – precisano – concordata con l’Amministrazione nel corso di numerosi incontri tenutisi presso l’Assessorato alle Attività Produttive alla presenza dell’Assessore Cardi ed in talune occasioni anche del Sindaco, trova giustificazione nell’esigenza di attribuire una precisa funzione a simili manifestazioni su aree pubbliche onde accrescere la complessiva offerta di prodotti e servizi del sistema distributivo cittadino con prodotti fortemente qualificati o specializzati”.

“Poiché l’Amministrazione Comunale ha concordato pienamente con tale impostazione, appare incomprensibile – denunciano le associazioni – come possa essere stato autorizzato, ancora una volta, lo svolgimento di tale manifestazione con una formula già ritenuta incompatibile con gli anzidetti obiettivi posto che un’area pubblica della città continua ad essere messa a disposizione di pochi che, peraltro, ne traggono un innegabile ingiustificato vantaggio. Alla luce di quanto concordato nel corso delle citate riunioni, infatti, non si comprendono le motivazioni che hanno portato l’Amministrazione ad optare per soluzioni al di fuori dei canoni di tipicità regionale, qualificazione e specializzazione dell’offerta presente negli spazi che, eventualmente, avrebbero potuto giustificare tale scelta”.

Appare comunque inaccettabile che la recessione del momento spinga le categorie commerciali alla solenne bocciatura di ogni tipo di iniziativa che molti operatori sono disposti a percorrere investendo capitali e tempo prezioso nonostante i numerosi rischi che la legge del mercato impone. A questo punto non sarebbe probabilmente del tutto scriteriato che gli operatori algheresi cominciassero a entrare nell’ottica della libera vendita, bandendo lamentele per posizioni di privilegio altrui, per accettare invece situazioni che ben si inquadrano nella legge della libera concorrenza. Così però non è.

19 Giugno 2013