Divieto di caccia al cinghiale nel Goceano

A seguito dei numerosi casi di peste suina africana, accertata nei cinghiali del territorio del Goceano, il Gruppo di esperti del Servizio di Prevenzione Regionale ha definito la mappa delle zone infette all’interno della quale è vietato l’esercizio della caccia al cinghiale.

Tuttavia la caccia può essere autorizzata in deroga nel rispetto di quanto previsto dagli art. 23,24,25 del DAIS 30/2012 e riportato nel calendario venatorio 2012/13. Le compagnie interessate all’esercizio della caccia grossa nella zona infetta, che comprende i territori di Pattada, Nughedu S.N., Bultei, Anela, Bono, Bottidda e Burgos, possono richiedere una deroga al Servizio Veterinario della ASL 1 di Sassari che, sentito il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, può autorizzare i cacciatori all’esercizio della caccia al cinghiale nel rigoroso rispetto delle norme igienico sanitarie intese a ridurre il rischio della diffusione della PSA.

Tra le prescrizioni sanitarie che i cacciatori devono adottare è fondamentale quella relativa al conferimento di un campione di milza e di sangue di ogni cinghiale abbattuto, che dovrà essere recapito al più presto al Servizio Veterinario della ASL di Sassari, nonché la compilazione di una apposita scheda con l’indicazione del punto di raccolta all’interno della area infetta e di un responsabile.

Il Dipartimento di prevenzione della ASL n.1 ricorda inoltre che le carni dei cinghiali devono essere separate individualmente, identificate e stoccate in cella sino al ricevimento dell’esito delle analisi. Non solo, ma i visceri e le carni non destinate al consumo devono essere trattate con modalità tese a scongiurare la diffusione dei virus pestosi.

Materiale e schede per il campionamento verranno distribuiti nei prossimi giorni dal Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria di Sassari nel corso delle riunioni informative e formative in programma  nei comuni dei territori interessati. Gli incontri con i cacciatori saranno anche l’occasione per portare alla loro attenzione il problema della trichinellosi ed in generale delle problematiche sanitarie che recentemente hanno caratterizzato il territorio del Goceano a seguito dell’accertamento, sia nel selvatico che del domestico, di patologie di interesse zootecnico ma sopratutto zoonosico quali la tubercolosi e la leptospirosi.

Il Dipartimento di Prevenzione coglierà l’occasione per rimarcare che il cinghiale, come già rilevato da uno studio portato avanti dall’IZS di Sassari dal 2007 ad oggi, “è più una vittima che un responsabile del contagio di queste patologie” e che in Goceano in modo particolare, la vicinanza delle aziende zootecniche ai pascoli comunali, in cui insistono popolazioni di animali domestici allo stato brado, ha determinato il contagio della tubercolosi dai bovini al cinghiale e della peste suina africana dal suino domestico al cinghiale.

13 Ottobre 2012