Dipendenza da computer e smartphone? Arriva il cyber-psicologo

[QUESTA COMUNICAZIONE E I SITI DI GIOCO ONLINE COLLEGATI DIRETTAMENTE E/O INDIRETTAMENTE A QUESTO CONTENUTO  HANNO UN’ESCLUSIVA FINALITA’ DESCRITTIVA, INFORMATIVA ED IDENTIFICATIVA DELL’OFFERTA DI GIOCO LEGALE, FUNZIONALE A CONSENTIRE UNA SCELTA DI GIOCO CONSAPEVOLE***]
* IL GIOCO E’ VIETATO AI MINORI DI ANNI 18
** IL GIOCO PUO’ CAUSARE DIPENDENZA PATOLOGICA
*** GIOCA RESPONSABILMENTE

Le nuove generazioni, nate in un’epoca dominata dal digitale, fanno sempre più fatica ad immaginare una società senza computer: le relazioni umane, l’apprendimento, lo shopping, e persino i rapporti lavorativi, vengono ormai mediati dal web, per cui diventa una vera e propria sfida distaccarsi dagli onnipresenti dispositivi elettronici, quali pc, tablet e smartphone.

Tuttavia, passare parecchie ore della giornata davanti al computer, di per sé, non comporta necessariamente un problema grave o una malattia, purché la persona sia capace di intraprendere relazioni reali e concrete, e di trascorrere alcuni periodi senza utilizzare la rete.

Sfortunatamente, però, i casi di giovani che vivono completamente “alienati” dal mondo e dalla società, e che si barricano dietro lo schermo di un computer, sono sempre più frequenti. Avevamo già parlato della Web-dipendenza qualche anno fa ed il problema è sempre più che attuale: il digitale, infatti, rappresenta una sorta di protezione, che consente ai ragazzi e alle ragazze di abbattere le difficoltà dovute alla timidezza, all’insicurezza ed alle inibizioni.

A ciò si aggiungono le migliaia di attività disponibili in rete, capaci di accontentare i gusti e le esigenze di una fetta sempre più ampia della popolazione: oltre agli ormai famosissimi Social Network, come Facebook o Twitter, ad attirare un gran numero di persone vi sono anche i portali dedicati allo shopping, come Zalando, eBay o Amazon.

Insomma, sul web non ci si annoia, ed è sufficiente scegliere il proprio settore preferito, per essere letteralmente sommersi dalle possibilità: dalle enciclopedie alle chatroom, dai siti di incontri ai gruppi di preghiera o di animalisti, per non parlare dell’enorme ruolo che gioca la pornografia.

La rete, dunque, è un’enorme luogo di evasione, di conoscenza reciproca, di divertimento, che talvolta finisce per soppiantare il mondo reale: quali sono, pertanto, i segnali che mettono in luce l’esistenza di un problema? In altre parole, quando il rapporto con il digitale diventa patologico?

Secondo gli esperti, quando il tempo dedicato al computer comincia a diventare troppo – e non parliamo di due o tre, ma di sei, otto e addirittura dieci ore al giorno! – e, parallelamente, gli hobby e gli interessi che non contemplano l’uso di uno schermo vengono accantonati, è segno che qualcosa sta andando storto, poiché la cyber-dipendenza non è che una forma per esprimere il proprio disagio.

Non è un caso che, negli ultimi anni, tantissimi psicologi hanno deciso di specializzarsi proprio in questo settore, per sviluppare strategie efficaci che permettano ai giovani cyber-dipendenti di riprendere in mano la propria vita reale: pur essendo lontani dalla drammatica situazione degli adolescenti giapponesi, che stanno intere settimane reclusi in casa a giocare e chattare, l’allarme resta comunque concreto, e sono necessarie figure professionali esperte per poterlo arginare.

Dunque, sono sempre di più le scuole, le associazioni, le famiglie, e persino le parrocchie, che decidono di rivolgersi al cosiddetto cyber-psicologo per chiedere supporto e assistenza, ma soprattutto per trovare un modo per riallacciare un dialogo con i figli, gli studenti e i giovani che non riescono più a sollevare gli occhi dallo schermo del telefono o del computer: la comunicazione, verbale e diretta, sembra infatti l’unica via per superare una distanza altrimenti incolmabile.

Servono a poco, invece, secondo il parere degli esperti, le punizioni e le restrizioni eccessive: negare completamente l’uso del computer è sbagliato, oltre che inutile, mentre è molto più costruttivo stabilire dei tempi durante la giornata, in modo tale da dedicare la giusta attenzione a tutte le attività, dallo studio alla palestra, dall’aiuto in casa al divertimento, compreso quello virtuale.

Sebbene di diversa tipologia ma pur sempre di dipendenza si tratta, quella del gioco d’azzardo è una delle dipendenze di cui si parla molto ultimamente. Nonostante i casi di gioco patologico riguardino maggiormente le slot fisiche, in ogni sito di gioco online, per legge, deve essere presente una pagina che parli del gioco responsabile. In questa pagina, oltre a spiegare come poter impostare i propri limiti di gioco, ci sono i numeri e gli indirizzi di organizzazioni indipendenti che possono aiutare gli utenti nei casi in cui il gioco sia diventato un problema.

Potrebbe essere auspicabile in futuro la presenza di queste pagine anche in altre tipologie di portali.

31 Gennaio 2017