Diciotto anni senza Mia Martini, ma MAI senza la sua voce

18 anni senza Mia Martini. Era il 12 Maggio del 1995, due giorni dopo la notizia della sua morte venne data in tutti i tg nazionali. Il corpo della cantante fu rinvenuto senza vita nella sua abitazione di Cardano al Campo, provincia di Varese. Una notizia sconvolgente che lasciò tutti di sasso. Una carriera fatta di alti e bassi. Il successo raggiunto agli inizi degli anni ’70 con le prime produzioni musicali a partire da “Padre Davvero”, “Piccolo Uomo” e “Minuetto” scritta da Franco Califano. Poi un lungo silenzio e allontanamento dalle scene musicali complice una diceria che la marchiò a vita e che in un certo senso le costò la vita.

Molti artisti e addetti ai lavori cominciarono a rifiutare di partecipare ad eventi e concerti dove ci fosse Mimì perché stando alle voci degli anni ’80 la cantante era portatrice di jella, sfortuna. Una diceria ignobile che la bellissima Mia non ha mai superato del tutto. Furono anni terribili durante i quali Mimì decise di lasciare la musica, di allontanarsi dal grande pubblico e di ritirarsi in un silenzio fatto di depressione, lacrime e tristezza.

La sua voce, la sua anima però continuavano a vivere e fu così che, armata di una delle canzoni più belle della musica italiana “Almeno tu nell’universo”, si ripresentò in gara a Sanremo nel 1989. Una perla che Mimì interpretò in maniera magistrale emozionando ed incantando milioni di italiani. Il brano, tutt’oggi, è un classico che ha conquistato diverse generazioni e che vivrà in eterno.

Mimì sembrava aver superato quel periodo nero. Seguirono infatti gli anni de “La nevicata del ’56”, “Gli uomini non cambiano”, “Donna”, “Cu’mme” duetto con Murolo fino al Sanremo 1993 in cui gareggiò con la sorella Loredana Bertè col brano “Stiamo come stiamo”.

Una voce unica, irraggiungibile, insostituibile che stregò l’Italia e l’Europa tanto che Aznavour la volle al suo fianco per una tournée in Francia. Improvvisamente nel 1995 la notizia della sua morte a cui seguì la consueta glorificazione e stima da parte di molte di quelle stesse persone che anni prima l’avevano marchiata in malo modo. Un talento talmente unico che molti, tantissimi cercarono di offuscare con dicerie e parole insensate in un mondo, quello delle sette note, fatto di compromessi, falsi amici ed abbracci.

A noi resta la sua voce, le sue canzoni, le straordinarie esibizioni e i suoi sorrisi: disarmanti e contagiosi.

Ciao Mimì.

Tratto da www.fanpage.it ©

12 Maggio 2013