“Di questo passo finiremo per diventare la Riviera del Bambù”

"Basta bambù, salviamo il nostro corallo". Maria Grazia Salaris, candidato sindaco della coalizione di centrodestra e sardista, propone un marchio per la lavorazione artigianale.

Il candidato sindaco della coalizione di centro destra e sardista Maria Grazia Salaris difende la tradizione legata alla lavorazione dell’oro rosso di Alghero, sempre più minacciata dalla distribuzione di oggettistica confezionata oltre mare in produzione industriale e con materiali che possono ingannare l’occhio distratto di ignari turisti, convinti di portare a casa un souvenir simbolo della città. In realtà rischiano di acquistare bigiotteria, arrivata da Taiwan, colorata chimicamente.

«Dobbiamo difendere la nostra tradizione artigiana secolare – dice Maria Grazia Salaris – Alghero è famosa nel mondo come la città del corallo. Ovunque è conosciuta per le botteghe dei suoi maestri orafi. Abbiamo dedicato un museo per valorizzare questo patrimonio della nostra città. Non possiamo consentire che venga mortificata la storia di Alghero, una storia che nasce intorno alla tradizione marinaresca e che si intreccia alla pesca e alla lavorazione del corallo, in laboratori artigiani di eccellenza».

Maria Grazia Salaris suggerisce pertanto lo studio di un marchio, da condividere con le associazioni di categoria, per identificare le creazioni in corallo made in Alghero. «Il corallo è già di per sé un marchio, un simbolo della nostra città, presente nello stemma comunale. Basta con l’invasione di finti rametti, spacciati per corallo, che ledono l’economia e l’immagine stessa di Alghero».

21 Maggio 2014