Dal Capogruppo PD Diana critiche pungenti non trascurabili

Dopo l’abbandono della maggioranza da parte del PsdAz e il successivo azzeramento delle deleghe il presidente Cappellacci non ha perso tempo per ricomporre una nuova Giunta. Sembrerebbe di essere già in dirittura d’arrivo e che si stia arrivando alla quadratura del cerchio senza troppi sconvolgimenti, con qualche alternanza all’interno dei partiti o scambio di poltrone per qualche staffetta da tempo programmata.
Al procedere della quasi tranquilla ricomposizione di una maggioranza coesa, in grado di navigare tranquillamente fino alla scadenza della legislatura al prossimo anno, si antepone la protesta del Capogruppo PD Giampaolo Diana che nelle sue dichiarazioni dipinge un rendiconto colorato di critiche pungenti per niente trascurabili.

“Manca meno di un anno alla fine della legislatura che rischia, se fosse possibile d’essere peggio dei quattro anni trascorsi. Anni pieni di fallimenti, Entrate, Patto Stabilità, Continuità territoriale, Settori Produttivi, Energia, Modifiche PPR, Sanità, sono solo titoli che testimoniano l’inconcludenza di Cappellacci, della sua Giunta e dell’intera maggioranza di centrodestra. A poco serve il maldestro tentativo di agitare strumentalmente la Zona Franca, quale fosse la panacea per tutti i mali, nel tentativo di recuperare consenso. La Finanziaria è diventata una sorta d’araba fenicia, mentre in Sardegna si registra il più alto tasso di disoccupazione della penisola e quella giovanile ha toccato quasi il 50%. Dati che da soli provocherebbero la reazione anche di un malato terminale, tranne della Giunta e di Cappellacci.

In Sardegna prevale la sfiducia, infatti sono oltre 100.000 le persone che hanno smesso di cercare un lavoro, perché non credono più in nulla. Di fronte a ciò il centro destra continua a litigare sul come ricomporre la Giunta e non si preoccupa dei problemi di centinaia di migliaia di Sardi che vivono da troppo tempo sotto la soglia della povertà relativa ai quali è impedito di guardare al futuro con un minimo di prospettiva. Ora il centro destra, non sazio dei disastri inflitti alla Sardegna, sta bloccando anche l’attività
ordinaria delle Commissioni, infatti quest’oggi sono saltate le riunioni previste dell’industria edell’agricoltura, senza giustificazione alcuna.

Mentre la Commissione Bilancio è in attesa che la Giunta le faccia arrivare la manovra finanziaria. Se a ciò si aggiunge che i lavori del Consiglio sono stati bloccati per le divisioni della maggioranza sulla legge elettorale e nulla si sa sulla ripresa, al Presidente della Regione se avvertisse un minimo di responsabilità istituzionale, non resterebbe che rassegnare le dimissioni per consentire ai Sardi di scegliersi un governo capace di rispondere alle loro aspettative, malamente deluse in questi quattro anni”.

13 Marzo 2013