«Il Convegno su Surigheddu e Mamuntanas, una opportunità da non tralasciare»

L'opinione di Pierluigi Monetti

Un mese fa ho assistito al  Convegno su  Surigheddu e Mamuntanas. Sono un continentale, ma anche un algherese in pectore:  mi riempie di interesse tutto quanto può elevare le condizioni al contorno di questa deliziosa città. L’introduzione del Presidente Meta , prof. Sari Bozzolo, sulla tormentata storia di questa tenuta , mi ha chiarito alcuni  particolari non noti. Mi era capitato di leggere annotazioni del prof. Valsecchi e articoli di giornale  che riguardavano questa vasta area di 1200 ettari, abbandonata per più di 30 anni , dopo che per un secolo era stata un gioiello di agricoltura ,  dando da vivere a centinaia di famiglie dell’ area di Alghero, Olmedo , Uri ,  Villanova e Putifigari.

Un articolo sulla Nuova del 21 Dicembre 1983 , riportava la notizia degli ultimi contadini riuniti in Cooperativa che andavano a chiedere , inutilmente, un aiuto concreto alle autorità regionali dell’ epoca. Poi il silenzio per molti anni. Assai fragoroso, ora che il vaso di Pandora è stato nuovamente aperto, e grazie al  Convegno e ai suoi organizzatori , sappiamo che  tutti ne  conoscevano le traversie. Forse per  timore di sbilanciarsi  gli organi di stampa hanno preferito non partecipare . Resta aperto il  quesito :   l’ area è realmente da vendere o   è da  considerare  Patrimonio Pubblico?.

Gli interventi  del  dott. Mandis, per conto della Regione, e  del Sindaco di Alghero  , Mario Bruno , sono  stati  invece  motivo di chiarezza . Entrambi   hanno dato la massima disponibilità a tener vivo l’ interesse su ogni soluzione, in vista di un Bando Regionale, il cui scopo a oggi è la sola vendita in blocco. Mi chiedo che senso avrebbe non tentare di recuperare tutta o parte dei 1200 ettari per produzioni agricole  di  nicchia, viste le risorse idriche della zona e la fertilità del terreno di cui ben il 90%  è irriguo. I contributi della Facoltà di Agraria di Sassari,  e del Dipartimento di Urbanistica di Alghero saranno  essenziali per una razionalizzazione  degli interventi. Ma vorrei aggiungere: non  si pensi solo ad  agricoltura e pastorizia, anche se su basi moderne e con selezione di colture   e razze,  in funzione  delle richieste di un mercato sempre più selettivo ed esigente. L’ area è vasta ,  non tutta è coltivabile , e quindi  le possibilità di intervento possono essere diversificate ,  per ottenere  il massimo profitto e soddisfare più esigenze.

Inoltre la vocazione culturale  di Alghero , con la crescente aspirazione  di ampliamento del  turismo ,  può avere in Surigheddu e Mamuntanas un punto di partenza  per  dar ossigeno  anche  alla stagione intermedia . Per  intenderci, il turismo  di chi  non è   interessato alle sole  spiagge, ma che si focalizza anche sui siti archeologici , ovunque presenti  in  Sardegna . Il turismo  di chi  vorrebbe poter effettuare escursioni guidate (a piedi, in bicicletta, a cavallo) nel vasto e incantato comprensorio di Porto Conte, fino a Putifigari e Villanova  , in un’ area che abbraccia molti chilometri.

Basta inoltrarsi sul colle di Monte Doglia o sulla cima del Monteforte  per spaziare sulla pianura incontaminata  che comprende anche Surigheddu e Mamuntanas , fino all’orizzonte dei Due Mari. Probabilmente pochi turisti da piena estate,  sono mai arrivati a vedere una tale incomparabile bellezza. Sono persuaso che solo un’ azione coordinata da parte del Comune con la Regione , potrebbe posporre  l’interesse di una vendita del terreno , in blocco a privati ,  il cui ricavato per la Regione  sarebbe ben poco rispetto, ai benefici di un piano di impiego dell’ area ad usi diversificati. Inoltre con un attento studio , si potrebbe sempre attingere alternativamente , alle normative del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (PSR) , al  Programma Operativo Regionale (POR) , al Fondo Sociale Europeo (FSE) .

A fine convegno è stata chiara   la via tracciata dal prof. Farris , Presidente del Parco di Porto Conte  e moderatore , che   ha testualmente stimolato gli organizzatori  del Convegno a  coinvolgere la gente, Coldiretti, Facoltà Universitarie, Aziende , Pubblica Amministrazione. Però ora anche i Media  facciano  la loro parte, tenendo vivo l’interesse  degli Algheresi perché i terreni rimangano di pubblica proprietà . Ma ,  con un avanzato  studio  di impiego , vengano poi utilizzati al meglio per creare reddito  sia per Alghero che per i comuni circostanti.

8 Ottobre 2016