Comitato Santa Maria La Palma, Bernardi si dimette: “poca trasparenza e correttezza”

Riportiamo di seguito la lettera aperta a firma di Pietro Bernardi, nella quale vengono spiegati i motivi che hanno spinto il socio fondatore del neo comitato ad abbandonarlo

Da molti anni sono impegnato nella lotta per la tutela e la salvaguardia del prezioso territorio della  bonifica algherese, guardando con particolare affetto ed attenzione alla borgata di Santa Maria La Palma, dove lavoro e vivo con la mia famiglia. Questo mi ha portato dapprima ad impegnarmi sul campo politico, onorandomi di partecipare alla legislatura consiliare  2012-2014 e poi aderendo al Comitato Zonale Nurra del quale sono vice-presidente. Recentemente, si e’ costituito il nuovo comitato di borgata di Santa Maria La Palma, nato per garantire al territorio una ancora maggiore rappresentanza. Dopo la consultazione con il direttivo del Comitato Zonale Nurra, dal quale ho ricevuto il benestare e quindi la deroga al rigido statuto dello stesso (diversamente non mi sarei potuto muovere) ho deciso di raccogliere l’invito esteso a tutta la popolazione del territorio ed oltre di aderire come socio fondatore al nuovo comitato nascente.

Dopo la prima riunione al bar della borgata, il futuro nuovo direttivo si e’ dato appuntamento presso il centro sociale di impegno Rurale, per meglio definire sia la compagine con l’auto proclamazione di tutti gli undici presenti a membri del direttivo ed i suoi ruoli e la stesura e discussione di  un adeguato statuto. Durante la riunione, alla quale ho partecipato con un iniziale entusiasmo, si e’ piano piano delineata una situazione a dir poco bizzarra e paradossale e quella che inizialmente sembrava una iniziativa  stimolante e positiva, ha iniziato a delinearsi come il maldestro tentativo di un personaggio di crearsi un enturage da gestire a proprio piacimento, con delle controparti inconsapevoli di quanto veniva perpetrato nei loro confronti.

Ma veniamo al punto! L’aspetto piu’ debole di questa iniziativa e’ certamente l’elemento portante di un comitato, ovvero lo statuto. Dal mio punto di vista, avendo una certa esperienza proprio in fatto di statuti, avendo collaborato varie volte alla costituzione di uno statuto e, onde evitare di poter cadere comunque in errore, ho consultato lo statuto di diversi comitati esistenti, come quello di Guardia Grande/Corea, del Comitato Zonale Nurra e della Associazione Mondo Rurale, proprio di Santa Maria La Palma. Tutti questi documenti, in linee di massima, sono accomunati da alcuni punti cardine o, se preferite chiamarli paletti, dai i quali, persone che intendono dare vita ad una creatura fondata su principi di correttezza morale ed onestà intellettuale non possono prescindere.

Nello specifico lo statuto in questione, con molta disinvoltura non pone il divieto di partecipazione a chi svolge attivamente attività politica ma anche partitica sul territorio. Questo concetto, naturalmente va esteso a tutti i partecipanti. Non e’ pensabile che chi si dedica ad un servizio civico tanto delicato come quello che il neonato comitato dovrebbe svolgere possa servire due padroni. Non e’ accettabile che possa esservi tra i cittadini il benché’ minimo dubbio del fatto che ogni decisione del direttivo o di alcuni componenti del direttivo debba, prima di essere ufficialmente ratificata, essere vagliata ed approvata dalla segreteria locale del partito di riferimento di questo o quel consigliere. Peggio ancora se si tratta del presidente.

Un altro punto critico dello statuto e’ rappresentato dalla non definizione dei confini del territorio entro il quale il comitato dovrebbe esercitare la propria attività’. Non solo. Viene data la possibilità, praticamente a chiunque, di poter aderire allo stesso. Oltre ai residenti ed ai portatori di interesse sul territorio come accade di solito, attualmente avrebbero diritto di partecipazione anche persone non residenti in borgata, purché’ questi abbiano”un legame affettivo” con Santa Maria La Palma. Inoltre, praticamente, non esiste alcuna seria regolamentazione in merito allo svolgimento delle votazioni per le quali e’ consentito persino di votare tramite whatsapp, non garantendo così uno svolgimento trasparente dei lavori del comitato stesso. Ancora, dal momento che al peggio non c’e’ fine, inizialmente si e’ deciso di fissare le elezioni e quindi la prima assemblea addirittura tra un anno e non subito come da me proposto. Evidentemente, resisi conto dell’assurdità’ della cosa, hanno corretto il tiro fissando il voto per “il prima possibile”! Un modo elegante per dire che si voterà’ quando converrà’ a loro. Roba da restare a bocca aperta!

Ma la ciliegina sulla torta arriva con la totale assenza di limiti di partecipazione familiare per i membri del comitato. Attualmente sono presenti nel direttivo  marito, moglie e persino un cognato. Come bene potrete comprendere, tutti questi aspetti hanno destato la mia contrarietà’, essendo, per chi mi conosce, amante delle cose eque e trasparenti. Pertanto, nell’ultima seduta ero convinto che il direttivo avrebbe lavorato per migliorare aspetti così carenti e, direi scabrosi. Mi sono invece ritrovato davanti all’imposizione di un voto per approvazione di uno statuto che e’ a dire poco scandaloso, nel quale la mia è stata l’unica voce contraria.

Coloro che  potranno consultare lo statuto approvato, se dotati di un minimo senso analitico, non potranno non comprendere che tale iniziativa, basata su regole tanto fragili, potrà’ essere solo il giocattolo per meschine azioni di stampo partitico che di certo non favoriranno per nulla il territorio. Oltre a quanto ho citato sopra, mi ha colpito e profondamente deluso la determinazione del neo portavoce a voler collaborare con tutti fuorché’ con il Comitato Zonale Nurra, del quale, come noto faccio parte.

Il Comitato Zonale Nurra si e’ battuto piu’ di ogni altro per le cause non solo di Santa Maria La Palma ma per il territorio intero, sottraendosi ai malefici influssi della cattiva politica proprio perché’ dotato di un  ferreo regolamento che ne garantisce e preserva l’integrità’! Per tutti questi motivi ho deciso di non poter più’ partecipare a questa iniziativa che ritengo priva di  trasparenza e correttezza.Mi dissocio da questo gruppo rassegnando le dimissioni. Mi rivolgo ai cari concittadini di Santa Maria La Palma, esortandoli ad intervenire per evitare che l’ennesima occasione possa ritenersi perduta. Per evitare che il territorio della Bonifica possa compiere l’ennesimo passo indietro. Per non permettere a nessuno che non  è parte del territorio di decidere per tutti noi.

5 Ottobre 2021