Come migliorare la legge elettorale

In Italia potremmo avere una democrazia molto più efficiente e vicina ai reali problemi della gente se l’intera base popolare, attraverso i corpi sociali, di cui ogni cittadino fa naturalmente parte, fosse chiamata, per mezzo di elezioni primarie “serie”, a scegliere gli stessi “candidati” da inserire nelle liste. Le candidature non sarebbero, così, monopolio di chi controlla i partiti. Conseguentemente i vari capoccioni e capoccetti non godrebbero di quelle posizioni di superiorità che oggi permettono loro di manipolare il consenso elettorale con favoritismi e intrallazzi. Inoltre gli interessi economici delle diverse categorie si confronterebbero e sarebbero rappresentati in modo trasparente nei palazzi in cui si approvano leggi e regole. A parte il fatto che fisserei pure per assessori e consiglieri il limite massimo di due mandati, mi chiedo anche quanto sia costata la campagna elettorale per il Consiglio comunale di Alghero e, più chiaramente, quanto abbiano speso gli anziani marpioni, i baldi giovani e le leggiadre fanciulle che, esibendo sorrisi smaglianti, ci hanno tempestato per mesi con spots televisivi, manifesti e gigantografie su camions-vela, santini e depliants, messaggi e messaggini suadenti…
A proposito, dato l’aumento di spazzatura che viene scaricata nelle nostre strade in periodo di elezioni a causa dei santini e foglietti vari, non sarebbe giusto far pagare ai candidati una sopratassa sulla T.A.R.S.U.? Mi chiedo, inoltre : perché i suddetti candidati hanno speso tutti quei quattrini? Per assicurare alla città la loro indispensabile presenza nell’ assise comunale o hanno considerato quella spesa come un investimento che, se eletti, avrebbe reso molto, ma molto di più? Francamente mi piace un sacco l’idea che chiunque occupi una carica elettiva dimostri quale fosse l’ammontare e la provenienza del suo patrimonio e del suo reddito prima e dopo la cura, ossia prima e dopo l’elezione. O forse quelle spese sono state sostenute da qualcun altro che intendeva sostenerli per ragioni che mi sfuggono? O, ancora, sono state pagate con i famosi “rimborsi elettorali” generosamente profusi ai partiti mettendo le mani nelle tasche di tutti noi, anche di chi non si riconosce in alcuno di essi? Si dice che, senza il finanziamento pubblico, i partiti finirebbero in mano alle lobbies. Perché, oggi, in quali mani sono? Perché, per quell’eventuale finanziamento pubblico non si adotta un sistema simile all’8 per 1000, negando, in ogni modo, quel finanziamento ai partiti che rifiutano i controlli pubblici sul loro utilizzo? Così si lascerebbe al cittadino la possibilità di scegliere se, e quali, partiti finanziare. Sono convinto che, se in tal modo fossero toccati nel portafoglio, i nostri “politici” si adeguerebbero molto rapidamente alla volontà popolare. So bene che, poiché non sono tanto fessi da darsi la zappa sui piedi, non approveranno mai una simile norma. Questo, quindi, è un desiderio irrealizzabile…almeno per ora.

13 Dicembre 2012