Cinesi in fuga dall’Italia. E i motivi sono tutti economici

Il Financial Times ne aveva già parlato un paio di giorni fa: la crisi economica che attanaglia l’Eurozona sta portando molti cinesi alla decisione di lasciare il Vecchio Continente. Ora sembra che questa notizia trovi riscontro pure a Roma, dove sarebbero già 3mila i cinesi che hanno scelto di tornare a casa. Come scrive il Corriere della Sera «a reagire è soprattutto la prima comunità cinese, quella insediatasi oltre vent’anni fa. Si salva la ristorazione, i più colpiti sono i negozi di abbigliamento e di casalinghi». Ad ammettere il fenomeno è Sarah Fang della rivista Il tempo Europa Cina: «E’ vero, tanti negozi di connazionali sono ormai chiusi, basta fare un giro per i quartieri a più alta presenza cinese – spiega la giornalista al quotidiano di Via Solferino- . Lo stesso sta avvenendo anche in Spagna, per quel che so».

Si torna in Cina, dove l’economia tira di più – La tendenza è più visibile nel quartiere a più alta densità cinese di Roma, l’Esquilino. La maggior parte opta per il ritorno nel proprio paese, forte anche del fatto che l’Italia è tra le nazioni che cresceranno di meno nel 2013 e che, al contrario, la Cina è nella top ten dei primatisti della crescita, almeno secondo l’Economist. «La maggioranza torna nella regione dello Zehjang di cui sono originari – prosegue Fang -, sono perlopiù uomini adulti che tornano a casa a cercare un lavoro nell’economia che tira in madrepatria, lasciano qua la moglie e i figli che vanno a scuola. In altri casi resta qua il marito e la famiglia torna dai parenti in Cina. E poi ci sono famiglie intere che se ne vanno. Su seicento esercizi che ci sono intorno a piazza Vittorio, secondo me il 10% ha chiuso…».

Non è escluso, però, un ritorno in Italia – C’è anche qualcuno però che opta per rotte diverse come l’America Latina o l’ Africa, perché «i cinesi sono coraggiosi, prendono e vanno», come spiega Lucia King, da anni ponte tra la comunità cinese e il paese Italia. «Penso che il 60% dei primi cinesi arrivati a Roma se ne sia ormai tornato in Cina – commenta -. Non è solo una partenza definitiva, c’è anche chi fa avanti e indietro in attesa di tempi migliori». In realtà, solo per pochi il ritorno in patria è definitivo. Sono diversi coloro che non escludono di rimettere piede in Italia, quando le condizioni economiche saranno più favorevoli. Del resto, tenere un negozio chiuso costa meno, in certi momenti, di quanto non costi tenerlo aperto. Spiega il consigliere Yao: «Sì, c’è chi va via, ma molti sono pronti a tornare se l’economia riprende a tirare. Una parte per prendersi una pausa, e una parte perché è attirata dalla situazione economica cinese e dal suo forte sviluppo». Insomma, i tempi dell'”invasione cinese” sembrano davvero lontani. Resta, però, da capire se ci sarà una seconda ondata. E, guardando ai motivi che hanno spinto questa grande comunità lontano dall’Italia, non possiamo che sperare di sì.

Tratto da www.fanpage.it ©

10 Gennaio 2013