Caro Ticket, la Fondazione risponde: “Più risorse ai siti, basta distorsioni”
Critiche respinte ai mittenti: il rinnovamento tariffario risponde all’urgenza di restituire dignità ai musei, migliorare i servizi e tutelare il patrimonio.

Dopo le critiche mosse dal Consorzio Turistico Riviera del Corallo sull’aumento dell’Alghero Ticket, arriva la replica ufficiale della Fondazione Alghero, con un comunicato firmato dal presidente Graziano Porcu e dal consiglio di amministrazione. Il tono è fermo: “La revisione delle tariffe non ha finalità di bilancio, ma nasce dall’urgenza di restituire dignità e sostenibilità alla gestione dei siti culturali”.
Secondo la Fondazione, i problemi economici che oggi gravano sull’ente derivano in realtà da “una pesante eredità”, ovvero il disavanzo di oltre 600.000 euro generato dall’organizzazione del Capodanno 2023, non da errori nella gestione attuale.
Uno dei punti centrali della replica riguarda la redistribuzione dei ricavi del vecchio ticket: i dati, forniti dalla stessa Fondazione, parlano chiaro. Il Museo Archeologico riceveva solo 44 centesimi per ogni biglietto singolo, mentre i venditori della card arrivavano a percepire fino a 5 euro a tagliando, oltre dieci volte tanto. “Una distorsione che non poteva più essere ignorata”, afferma Porcu.
Altro aspetto sottolineato è il ruolo delle cooperative culturali che gestiscono i siti, le uniche – secondo la Fondazione – ad essere state realmente coinvolte nel processo decisionale. “Abbiamo ascoltato chi ogni giorno lavora nei siti e non solo chi rappresenta interessi commerciali lontani dalla realtà operativa”.
Infine, una stoccata a chi critica i tempi della decisione: “Sorprende – si legge nel comunicato – che le stesse voci che oggi lamentano la mancanza di preavviso, siano quelle che nel 2020 introdussero il primo Alghero Ticket a stagione avviata”.
La Fondazione ribadisce la volontà di dialogare, ma pone paletti chiari: “Confronto sì, ma su basi fondate e nel rispetto dei ruoli. Servono coerenza e senso di responsabilità”