Bella vedovella proprietaria di oliveti

Caro Josef scrivo a te perché sei la mia ultima speranza. Sono nello splendore della mia vita, la bellezza mi sorride, la ricchezza mi arride, la porra mi divora. Il mio povero anzi ricco marito è morto due anni fa perchè in cima ad un albero erano rimaste una decina di olive, e lui, legna verde, non lo poteva sopportare nonostante io gli dicessi che poteva essere pericoloso. Manco detto il ramo si spezzò e lui cadendo da oltre 6 metri si ruppe l’osso del collo morendo quasi sul colpo. Le sue ultime parole: hai visto cara che ho vinto io? con quelle olive ti faccio una bella bruschetta con le mie mani. Invece con quelle olive e con le mie mani gli feci un lumicino per una preghiera post mortem. Passiamo al mio problema. Devi sapere caro Josef che lo scorso anno, per fortuna o culo chiamalo come vuoi, ho trovato un baldo giovane che ho conosciuto per caso ad una sagra dell’olio di oliva che si svolgeva al Caval Marì. Parlai con il prestante giovane e restammo d’accordo che lui avrebbe raccolto i miei cento ettari di uliveto alla pari, metà a me che mettevo il prodotto e metà a lui che metteva la mano d’opera. Già dal primo giorno Dante – questo era il suo nome – con la scusa di bere entrò in villa e vedendomi sdraiata tutta nuda sul divano che leggevo novella 3.000 mi saltò addosso e mi prese quasi all’improvviso, con una leggerezza che mi parve surreale, solo dopo mi resi conto che lui era sotto di me, io lo lasciai fare anche perchè temevo che su un mio rifiuto o una semplice finta lui non sarebbe più venuto, ed invece venne sia quel giorno che negli altri che seguirono. Confesso caro amico Josef che quella partita di olive non me la scorderò mai. Ora questo è il problema: Dante si è messo in proprio ed ha fatto un famoso olio, mentre io quest’anno mi trovo con un oliveto carico di frutti e nessuno che venga a raccogliere e casomai ogni tanto entrare in villa per far visita alla porrosa padrona. Ti prego aiutami una vedova con il cuore spezzato e tanta voglia di olio vergine.

Cara, cara, cara amica possidente di tanto ben di Dio perchè l’olio è un prodotto molto importante nella cultura della nostra alimentazione mediterranea, ho per te ottime notizie: ho trovato come negli anni 60 una decina di donne abbronzate che hanno accettato con entusiasmo l’invito di raccogliere le olive, però la divisione va fatta in tre parti, una a loro, una a te ed una a me che sono il procacciatore e che ti terrò compagnia. Mentre le donne raccolglieranno le olive noi raccoglieremo il frutto della goduria e lussuria: ti farò smaltire in poco tempo la porra accumulata in un anno olivetaro e così dimenticherai subito Dante perchè io, Josef, Giuliano come secondo nome, abito ai piedi del colle Sangiuliano, e posso offrirti il meglio che ci sia sul mercato.

4 Dicembre 2012