Alluvione, Procura: avviate inchieste per omicidio colposo

Sono scattate due inchieste per disastro colposo, una nella Procura della Repubblica di Tempio Pausania, l’altra in quella di Nuoro. Era inevitabile che succedesse. All’indomani della tragedia, delle polemiche inutili, dei rimandi e delle accuse, ora la giustizia pensaerà a fare luce su alcuni aspetti della catastrofe. La magistratura ha infatti richiesto alle amministrazioni coinvolte i progetti, le delibere e tutto quanto possa consentire di far chiarezza su opere stradali, manufatti, edifici, strutture e pianificazioni urbanistiche che hanno visto la luce negli ultimi anni.

I sardi hanno pagato danni gravissimi , non solo alla terra, ma alla loro esistenza, togliendogli la casa, il lavoro e i sogni di una vita. Anche la magistratura vuol vederci chiaro su quanto accaduto: catastrofe naturale, oppure anche la mano dell’uomo ha fatto la sua parte? Le Procure hanno avviato i primi accertamenti, che saranno comunque lunghi, ma la prima pietra è stata posta. Si cercheranno eventuali responsabilità, se vi sono state quindi azioni colpevoli da parte di chi avrebbe dovuto gestire e tutelare il territorio con una pianificazione attenta e scrupolosa.

Per ora sono fascicoli senza un nome. Lo aveva detto martedì mattina il sostituto procuratore del Tribunale di Tempio Pausania, Riccardo Rossi, che aveva raggiunto il Centro di coordinamento dei soccorsi a Olbia. “Questa vicenda ha posto in luce delle carenze strutturali che passata l’emergenza – aveva aggiunto Rossi – dovremo valutare se potevano essere evitate”. Si procede a passo spedito per annullare il numero degli sfollati, che cala ad ogni ora, e tutti, autorità, cittadini, volontari, forze di polizia e militari, si sono spesi per rimettere le cose a poasto il prima possibile.

21 Novembre 2013