Alghero immersa in un intollerabile pantano. E Lubrano attende

Siamo nuovamente al “punto e a capo”. Mentre la città si trova ad attraversare un momento di estrema difficoltà dove i reparti produttivi e in generale tutta la cittadinanza non hanno chiare quelle che sono le prospettive di una comunità oramai allo stremo, il dott. Lubrano attende. Nonostante da più parti sia stata formalizzata, anche in consiglio comunale, la richiesta delle sue dimissioni, egli sembra fare orecchie da mercante o, meglio, non esplicita una posizione chiara e cristallina.

Al contrario, mi sia consentito di mettere in evidenza la scelta di responsabilità e chiarezza, seppur sofferta, che ha contraddistinto il Partito Democratico insieme alle altre forze politiche che componevano originariamente il quadro di maggioranza. Una scelta contraria all’accaparramento di “posti al sole”, ma tesa a sancire l’impossibilità di proseguire oltre. Per altri non si può dire lo stesso. Ma quel che più mi preoccupa, aldilà delle argomentazioni di maniera, volte a giustificare tesi dal sapore personalistico, è che oggi la città si trova in un intollerabile pantano. Bloccati dentro una palude che non può che offrire una fotografia a tinte fosche della città e del suo territorio.

La rappresentazione della politica di questi giorni, al netto di tattiche da “piccoli chimici della politica”, è uno scenario che già appartiene al passato, che tenta di resistere, ma la sua fine è già scritta. In queste poche righe vorrei rendermi portavoce della gran parte della popolazione algherese che reputa finita un’esperienza amministrativa, forse mai nata, per i troppi tentennamenti causati da una guida incerta, inadeguata, ma allo stesso tempo arrogante e priva di quello spirito collaborativo utile a far crescere un intera coalizione e di riflesso la comunità.

Ma la cosa grave è ciò a cui assistiamo: persone pronte a salire in sella che, evidentemente, hanno il prosciutto davanti agli occhi o, forse, credono di vederci meglio di altri, magari per sfruttare una posizione di vantaggio elettoralistico o, ancora peggio, per rafforzare la propria posizione professionale. Questo non è occuparsi della cosa pubblica, è altro.

Qualcuno in consiglio ha parlato di verità. Sia dunque l’ora della verità. E se mi è consentito aggiungerei un’altro valore: la generosità. Ecco, si abbia il coraggio di ammetere che questa stagione si è oramai conclusa ed è necessario un estremo gesto di generosità. Alghero lo merita.

22 Ottobre 2013