Acquisto grappe, come sceglierne di pregiate

La grappa, da tempo, si è ritagliata un posto di pregio tra i cosiddetti distillati nobili: in particolare quella prodotta nel nostro Paese, che detiene il copyright sulla denominazione. Per dirla in altre parole, non esiste grappa che possa dirsi tale se non è prodotta in Italia.
Se nel corso degli ultimi anni si è verificato un calo nella sua produzione, passata dai 120mila ettanidri del 2008 agli 85mila del 2018, si è però riscontrato un graduale aumento delle sua qualità, che è risultata particolarmente gradita in Germania, il Paese verso il quale si indirizza la gran parte delle esportazioni di Grappa, sia imbottigliata che sfusa. I distillati più apprezzati sono naturalmente quelli pregiati. Ma come è possibile capire quali siano?

Cos’è la grappa

Per grappa si intende “l’acquavite di vinaccia, ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Italia, distillata ed elaborata in impianti ubicati sul territorio nazionale”. Già da questa definizione dovrebbe essere chiaro che essa non va confusa con l’acquavite, termine che comprende invece distillati di frutta, mosto o altre essenze), o con i distillati di vino (brandy e cognac).
La vinaccia è la parte solida restante dopo la pigiatura dell’uva al fine di produrre il vino, ovvero le bucce e i vinaccioli. Quella utilizzata è in particolare di tre tipi: quelle fermentate prodotte dalla “svinatura” dei vini rossi, quelle semi-fermentate derivanti dalla vinificazione di rosati e vini dolci e le non fermentate della “sgrondatura” collegata alla vinificazione dei vini bianchi.

Il prodotto migliore è quello artigianale

Secondo gli esperti, le grappe pregiate, quelle migliori, sono quelle artigianali. Se è noto come siano prodotte tramite l’utilizzo di alambicchi discontinui (svuotamento e riempimento dell’alambicco usato per la distillazione, al termine di ogni operazione) e con la selezione di vinacce molto fresche, va comunque sottolineato come sulle tecniche aziendali continui ad essere in vigore uno strettissimo riserbo. Dovuto proprio al fatto che ad esse è da ascrivere per buona parte il risultato finale.

L’importanza dell’invecchiamento dei vitigni

Altro fattore da tenere presente, in sede di scelta di una grappa pregiata è poi l’invecchiamento. Sul mercato è possibile reperire grappe giovani caratterizzate da un sapore più aspro, o grappe invecchiate, più morbide e vellutate, rese tali dalla permanenza in contenitori di legno per non meno di dodici mesi. Nel caso in cui l’invecchiamento avviene in piccole botti di rovere da 225 litri, le ormai celebri barrique, si entra in un terreno particolare, quello della grappa barricata, ovvero una delle più amate tra gli intenditori.
Infine, i vitigni utilizzati. I quali possono essere uno o più. Nel primo caso si parla di grappa monovitigno, nel secondo di grappa plurivitigno. La differenza sta nel fatto che i distillati realizzati utilizzando un solo vitigno sono in grado di rispecchiare le caratteristiche e gli aromi di quello che ha fatto da base usato alla distillazione.

15 Aprile 2021