“L’uomo venuto dal nulla”, un libro celebra il Maestro Gavino Piredda
Il libro, scritto dalla dottoressa Letizia Mulas non è solo la biografia di un grande maestro, ma il racconto di una vita costruita con stabilità, coraggio e determinazione

Oltre centoventi persone hanno gremito lo spazio – a numero chiuso per questioni logistiche – dell’Hotel Punta Negra per partecipare alla presentazione del libro “L’uomo venuto dal nulla”, la biografia del Maestro Gavino Piredda, firmata dalla dottoressa Letizia Mulas.
Una serata intensa, capace di unire sport, cultura e amicizia, in cui si è respirata la grandezza di un uomo che ha fatto la storia del judo. Sul palco, accanto all’autrice e al Maestro, si sono alternati amici, istituzioni e protagonisti del mondo sportivo, a testimonianza di un legame che attraversa generazioni e discipline.
Tra i momenti più emozionanti, l’intervento del campione olimpico Ezio Gamba, oro a Mosca 1980, amico fraterno di Piredda e figura di riferimento internazionale del judo. La sua presenza ha sottolineato quanto il percorso del Maestro abbia saputo ispirare atleti e tecnici di ogni livello, trasmettendo valori universali.
I numerosi amici intervenuti durante la serata raccontano ciò che hanno condiviso con Gavino Piredda nel mondo del judo internazionale ma non solo. Virgil Mugurel e Fabrizio Marchetti, amici storici ma anche Mauro Barlini, testimone di un lungo legame umano e sportivo hanno raccontato aneddoti ed esperienze vissute con il Maestro.
Il libro di Letizia Mulas non è solo la biografia di un grande maestro, ma il racconto di una vita costruita con stabilità, coraggio e determinazione. Tre parole che diventano messaggio e insegnamento per le nuove generazioni, chiamate a credere nei propri sogni e a trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.
Crescita arrivata dopo un’importante semina. “Senza la semina non si può avere nessun raccolto e si muore di fame”, racconta Maestro Gavino nel volume. Una metafora agricola che testimonia il passato nei campi prima e come garzone poi, quando era un bambino ancora privo di istruzione spinto a lavorare per supportare la famiglia. Ma “dal nulla” Gavino Piredda è tornato con la sua bisaccia, stavolta piena di coraggio e determinazione per seguire quella strada, inizialmente nebulosa, che l’ha portato alla palestra di Judo della vicina Sassari. Un’amore a prima vista quello con il judo dettato dalla purezza dei suoi valori, dal totale autocontrollo, dalla necessità di cedere per poter vincere.
La vittoria è un concetto che si afferma negli anni e Maestro Gavino Piredda nel corso della sua vita ha saputo rimarcare le sue conquiste e lasciare il segno. “Una vita va vissuta lasciando un segno della propria esistenza su questa terra”, sottolinea il Maestro. E lui è riuscito in tutto ciò che si è prefissato. Da quattro atleti a quattromila tesserati; da una piccola stanza di 60mq ad un dojo di 1300mq interamente progettato e creato per competizioni internazionali di Judo. “Io non sogno ad occhi chiusi ma ad occhi aperti e ho sempre guardato avanti senza mai voltarmi indietro”.
La serata si è conclusa con la consapevolezza che la storia di Gavino Piredda non appartiene soltanto al judo, ma all’intero mondo dello sport e della comunità: un patrimonio umano e valoriale che continuerà a ispirare chiunque crede nella forza dello spirito e nella bellezza della resilienza. Un monito per i giovani che frenati dall’incertezza tentennano nell’andare incontro alla vita che invece va vissuta appieno, pur nelle sue difficoltà ma con la giusta fiducia nel futuro.
Il libro “L’uomo venuto dal nulla” è disponibile presso la segreteria del Judo Club Alghero in via Kennedy 150 ad Alghero.