Mulas alza la voce: “Il Rally è della Sardegna, Roma non può scipparcelo”
La città si fa portavoce di un’intera isola contro l’idea di spostare la gara mondiale: "inaccettabile che la Sardegna sia trattata come una Cenerentola"

Christian Mulas, consigliere comunale di Alghero per il Partito Sardo d’Azione (Psd’Az), si fa portavoce della rabbia e della preoccupazione di un’intera comunità, schierandosi in prima linea per difendere un evento che, secondo le sue parole, è molto più di una semplice competizione sportiva. Nella sua dichiarazione, il consigliere non usa mezzi termini, definendo il tentativo di spostamento del Rally a Roma come un vero e proprio “scippo”. Il Rally Mondiale, sottolinea Mulas, “è un simbolo identitario della Sardegna, il risultato di vent’anni di investimenti, passione e duro lavoro da parte di istituzioni, organizzatori e cittadini. Cancellarlo, per lui, equivarrebbe a vanificare anni di sacrifici”.
La posizione di Mulas è chiara e intransigente. Oltre a rivolgersi direttamente agli enti organizzatori come ACI e FIA, il suo appello è soprattutto un forte richiamo alla responsabilità dei deputati e senatori sardi a Roma. L’invito è a “difendere la nostra Isola” e a garantire che l’evento rimanga nella sua “sede naturale”.
Con un’enfasi che riflette il sentimento di molti sardi, Mulas conclude la sua nota con un perentorio “ora basta”, sottolineando la determinazione della Sardegna a non fare un passo indietro nella difesa del proprio patrimonio. Le sue parole mettono in evidenza non solo una battaglia sportiva, ma una lotta per il riconoscimento, il rispetto e la dignità dell’isola.