Rugby, serie B: Alghero a Novara per continuare la striscia positiva

La compagine algherese alla ricerca del quinto risultato utile consecutivo. Intervista esclusiva a Marco Anversa, coach della prima squadra targata “Amatori”

D – Con 25 punti nelle ultime sei partite, Alghero guida il girone di ritorno insieme a Sondrio; mentre Parabiago, attuale leader in classifica generale, ne ha guadagnato soltanto 20. Hai fatto un pensierino ai Play Off ?

R – E’ innegabile che a soli 11 punti dai play off, possa venire l’acquolina in bocca, ma la programmazione per questa stagione non cambierà. La solidità del nostro Club, è l’obiettivo attuale. Perciò, preferiamo andare avanti col nostro progetto di rinnovamento della squadra. Domenica andiamo a giocare a Novara e dopo aver inserito nella scorsa partita il classe ’96 Lorenzo Bombagi, arriva l’ora di vedere con la maglia da titolare Carmine Mura in terza linea, anche lui classe ’96. Inoltre, per la seconda volta in questa stagione, schiereremo come numero 10 un classe ’98. Si tratta di Roberto Bombagi, un giovanissimo di talento nato e cresciuto nelle nostre giovanili e ancora in forza nell’U18 fresca vincitrice del titolo regionale; grazie al suo inserimento, potremo vedere Joe Marston nel suo ruolo naturale di ala. A Novara, avremo anche modo di sperimentare una soluzione, su cui stiamo lavorando dall’inizio della stagione, che prevede lo schieramento del capitano Tony Daga in prima linea.

D – Va bene, conserviamo i sogni di play off nel cassetto, per un prossimo futuro. Tuttavia, è innegabile che la squadra stia vivendo un momento particolarmente positivo; o sbaglio?

R – No, non sbagli; ma nulla arriva per caso. A monte c’è un grande lavoro fatto di preparazione atletica, potenziamento muscolare in palestra e allenamento sul campo. Questa è la ricetta, a volte amara, ma quando si gioca e si vince, tutto acquista un altro sapore e i sacrifici si dimenticano. Il bello, è che stiamo dettando legge sul nostro campo con 4-5 giocatori che vanno ancora alle scuole superiori. Una mattina, prima della partita col Biella, sono capitato a scuola e mi sono reso conto che in una sola classe c’erano un sacco di ragazzi che poi, sarebbero stati titolari nel match con la squadra Piemontese. Delrio, Serra, L. Bombagi, Cadone, Mura, e altri che ancora giocano nelle nostre giovanili

D – L’inizio della stagione, non è stato particolarmente brillante. La sensazione è che la squadra sia cresciuta partita dopo partita, ma qual’è stato il vero punto di svolta?

R – Penso sia stato, trovare il giusto mix tra la freschezza atletica portata dai giovani e l’esperienza data dalla vecchia guardia. Una vecchia guardia che sta facendo un lavoro splendido. Impossibile non notare, che i risultati migliori hanno coinciso con il ritorno a meta’ stagione di Bonetti. Il suo reinserimento in squadra, ci ha permesso di utilizzare Spirito nel suo ruolo naturale di tallonatore, andando così a creare con Ceglia e Piras una buonissima prima linea. Senza trascurare, poi, che il lavoro di Paco come leadership sta dando frutti inaspettati; sempre pronto a partire dalla panchina per dare minutaggio ai più giovani, ma che quando entra in campo, sono dolori per gli altri. Diciamo anche, che abbiamo la fortuna di avere giocatori come Daga e Paddeu; atleti che dove li metti, li metti, sanno giocare sempre; o come Salis, che rappresenta una sicurezza; o come Pesapane che ha una percentuale di realizzazione altissima; o come Deligios, che sta crescendo di partita in partita.

D – Gli spalti di Maria Pia si stanno via via ripopolando. Pensi che dipenda dai buoni risultati o dal fatto che su 23 giocatori, ben 16 sono Algheresi?

R – I tifosi vorrebbero vedere la propria squadra vincere sempre e quando questo accade, ovviamente, vengono al campo più volentieri, Se poi questa squadra è composta da giocatori del posto, è innegabile che il coinvolgimento emotivo del pubblico sia maggiore. Si viene al campo per vedere l’amico, il cugino, il figlio del vicino di casa, o anche, più semplicemente, un tuo concittadino. In ogni modo il valore aggiunto portato dagli “stranieri” è imprescindibile, perchè vanno a coprire ruoli in cui al momento siamo carenti. Non possiamo dimenticare che il loro apporto ci permette di reggere la categoria e di essere particolarmente incisivi. Ceglia, Lupi, Ferrarese, Giacci e un sempre crescente Fall ci permettono di avere un pacchetto di mischia piuttosto “rognoso”; senza dimenticare Marston, che sta aiutando i nostri giovani a crescere con la giusta malizia e competitiva’ agonistica.

D – Domenica a Novara, e per qualche altra settimana ancora, dovrai fare a meno di uno di questi “stranieri”. Naturalmente, parliamo di Ceglia, squalificato dal giudice sportivo in seguito al “rosso” subito nell’ultimo match col Biella. E’ così?

R – La squalifica di Ceglia , la reputo davvero esagerata. Cinque giornate di stop, per cosa? Uno scambio di spinte e qualche pugno da entrambe le parti; nessun giocatore a terra, nessuna polemica a fine gara; un battibecco di 3 secondi che ha coinvolto una decina di giocatori. Non capisco perché si debba comminare una punizione così esemplare per un solo giocatore. Senza contare che, in definitiva, ha solo cercato di difendere un compagno immobilizzato a terra che stava subendo una scorrettezza; io, francamente, preferirei sempre avere compagni come lui. Anche se, è bene sottolinearlo, l’aggressività nel rugby, va usata dentro le regole. Una cosa che non va dimenticata mai.

Antonello Bombagi , 9 Aprile 2016
Autore della foto: Antonello Bombagi