Valeria Boncoraglio: questione di sguardi

L’Arte del trucco, antichissima, secolare, memore di grandi tradizioni legate all’iconografia, alle feste religiose, a significati profondi dei popoli. Tradurla in immagine sul legno è stata una trovata originale che coglie impreparata anche la critica. Ma osservare il suo sguardo è come accarezzare il legno vivo. Lo sguardo delle sue modelle, che profumano di lei, che guardano dritto in faccia lo spettatore attento, mostrandone ora un espressione, ora un’altra. Figlie di Valeria Boncoraglio, queste eleganti fanciulle, sfilano sul tappeto rosso del Circolo dei Marinai, e per quanto statiche invitano l’osservatore a girarci intorno. Un interattività automatica che ispira e che cerca un contatto visivo nei nostri occhi. Occhi ben sgranati, vigili, dolcissimi in alcuni legni, sospettosi in altri, e in altri ancora pensierosi. Occhi che raccontano storie, e la storia della Boncoraglio ne delinea una personalità profonda, indagatrice, che trasmette  e comunica abbattendo il muro dell’estraneità. E quando quel passo è stato fatto, dialogare con quegli occhi diventa immediato e appagante. Non è questione di studi o curriculum: Valeria Boncoraglio ha un passato e un presente da truccatrice professionista; trucca per la Rai, è una richiestissima beauty consultant, ha lavorato oltreocaeano e partecipa alle più importanti manifestazioni fieristiche italiane dedicate al make up quali l’Intercharm di Milano, la CosmoProf di Bologna e l’International Estetica di Roma. Le esperienze sono un corollario indispensabile, il talento e la virtù artistica ne delineano invece un altro aspetto. E passeggiare tra quei parallelepipedi di legno,circondati da sguardi sinuosi, ti inietta un’ over dose di femminilità ed eleganza, in un infusione di gusto e classe. E se le creazioni della Boncoraglio sono lo specchio della sua anima, è facile percepirne i riflessi.

30 Agosto 2013