Un missile nelle mani di Pili: sconvolto il Parlamento

Come la mettiamo se sparassero missili sul Colosseo? Mauro Pili, agita in Parlamento un missile ad uranio impoverito e condanna il silenzio delle Istituzioni

Mauro Pili: “Se sparassero missili sul Colosseo, meno di 2000 anni di storia, la comunità internazionale sarebbe indignata e la Nato sarebbe immediatamente dispiegata per tutelare quel bene straordinario dell’antica civiltà romana. In Sardegna la civiltà, nuragica, con oltre 3500 di storia viene quotidianamente bombardata con missili anticarro Milan”.   Missili ad uranio impoverito che stanno riducendo la Sardegna e i suoi 3500 anni di storia in cenere. Questo in sintesi il sunto della denuncia in Parlamento di Mauro Pili, deputato ex Pdl leader di Unidos, movimento unitario sardo, che mostra alla Camera il residuo bellico anticarro trovato davanti ad uno dei nuraghi della nostra isola. “Questa è la testata esplosa di un missile anticarro trovata davanti ad uno dei 16 nuraghi nascosti e vietati nella base militare di Teulada. Con questi missili all’uranio impoverito state devastando la Sardegna, le sue coste, la sua natura, e state bombardando la più antica civiltà del mediterraneo, quella nuragica”. La denuncia clamorosa di Pili è stata oggetto a Montecitorio di una interpellanza al Presidente del Consiglio Renzi, ai ministri dei Beni culturali, dell’Ambiente e della Difesa. La civiltà nuragica, afferma il deputato sardo, è stata bombardata nel silenzio di tutti, e per denunciarlo Mauro Pili, come vuole il suo animo rivoluzionario, ha portato in aula il missile sfoderandolo davanti ai colleghi. “Se può permanere nel  territorio archeologico sardo, non vedrei quale sanzione dovrebbe esserci per portarlo nei banchi di Montecitorio”. Pili ha sottolineato la gravità del silenzio manifestato verso questa distruzione: un’estensione di 7.200 ettari e un’interdizione areale di 75.000 ettari. ” Si tratta di un compendio archeologico con 16 nuraghi racchiusi nel perimetro della base militare gestita direttamente dalla Nato con l’Esercito Italiano. Nessuno ha mai fatto niente per bloccare questa disastro”.

Redazione, 9 Maggio 2014