Un dubbio amletico: per chi votare?

Un politico di destra ha recentemente detto in televisione che il suo partito antepone all’interesse della fazione un autentico senso dello stato e delle istituzioni. Ha aggiunto che nell’interesse del popolo italiano il suo schieramento intende adoperarsi perché la classe dirigente del Paese sia selezionata e scelta alla luce della meritocrazia. Ha continuato che, per assicurare la stabilità del governo di questo Stato manderà avanti la proposta di riformare la nostra Repubblica secondo un modello presidenziale. Ha pure sostenuto di voler difendere la nostra sovranità e la nostra identità contro le oligarchie finanziarie internazionali, che sono diventate i veri centri decisionali della economia e della politica. Ha garantito che proporrà una riforma della “Carta Europea” che renda maggiormente integrati i popoli e gli stati dell’ Unione in modo da tutelare i loro interessi e le loro civiltà non solo nei confronti delle potenze emergenti ma anche dalla egemonia degli stati associati più forti, in primo luogo la Germania.

A tal fine ha reclamato la necessità di politiche estere, militari ed economiche veramente europee e unitarie, tese, in particolar modo, a dare stabilità ai Paesi da cui partono le correnti migratorie che ci investono. Ha precisato che intende difendere la dignità del nostro popolo anche aprendo una controversia internazionale con l’India e pretendendo la restituzione dei due militari illegittimamente sequestrati. Non poteva mancare nelle sue dichiarazioni di voler attuare una politica di sviluppo che aiuti famiglie e imprese ad uscire dalla crisi epocale e che, per raggiungere questo scopo, intende mandare avanti una sana ‘economia sociale di mercato’ che rifiuti sia il nefasto statalismo collettivista che l’altrettanto nefasto capitalismo senza regole. Ha pure affermato che sosterrà una riforma della ‘Giustizia’ che ‘responsabilizzi’ chi la amministra e ne stronchi la politicizzazione, ma non la renda asservita a chi governa. Ovviamente è precisa volontà del suo schieramento riformare la burocrazia in modo da renderla più snella e più utile allo Stato e ai cittadini che agli interessi dei piccoli e grandi burocrati e combattere efficacemente la pubblica corruzione e l’evasione fiscale. Come ciliegina finale ha concluso di voler attuare delle riforme costituzionali che assicurino l’ordinata ed effettiva partecipazione dei cittadini e delle categorie sociali alla vita dello Stato e taglino l’erba sotto ai piedi alla partitocrazia, di cui i partiti personali sono l’espressione più eclatante e deteriore. Mi è venuto da esclamare: ” Eureka! Ho trovato!

Finalmente ho trovato il partito che fa per me! Bene, benissimo, bel programma, mi piace, …bis..” Passato il fuggente attimo di iniziale entusiasmo, però, mi si è aperto uno spiraglio della memoria e mi è parso di aver già sentito dieci, quindici o venti anni fa, proclami del genere…. e la faccenda è andata a finire diversamente da come era stata prospettata. Ho sentito, così, un tonfo al cuore e ho voluto dare una occhiata ad un giornale di sinistra. Da quella lettura mi parve di capire che tutto ciò che è bello, buono, vero, giusto e democratico trova alloggio solo ed esclusivamente da quella parte. Dalle altre parti, invece, tutto è sporco, storto, violento , prepotente, falso e sbagliato… tutto il resto, in poche parole, è fascismo,….. e di quello più nero e deleterio…. Mi ha preoccupato, ovviamente, anche questa concezione fanaticamente altezzosa e manichea della politica perché la sua ottusa faziosità riecheggia espressioni che ho letto nei libri di Lenin e di Hitler. Non è forse vero , infatti, che la intollerante “demonizzazione” dell’avversario contenga le radici ideologiche del totalitarismo ? In queste condizioni come è possibile che le diverse fazioni possano sentirsi di far parte di un unico popolo e cerchino il bene comune , pur tra le legittime differenze di opinioni? Francamente, guardando lo scenario politico generale, mi cadono letteralmente le braccia e mi chiedo: dove andremo a finire? ….. Non mi resta che sperare nello Stellone e augurarmi che il buon senso che ancora aleggia tra la nostra gente non ci faccia andare a….finire!

16 Ottobre 2013