Poste Italiane: no a razionalizzazione penalizzante dei territori

Il presidente della regione, Ugo Cappellacci, ha inviato una lettera all’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, manifestando “la forte preoccupazione dell’Amministrazione regionale per le possibili conseguenze del processo di razionalizzazione del modello distributivo delle presenze di Poste italiane in Sardegna” e “contare sulla Sua attenzione e sensibilità al fine di individuare, anche con la cooperazione delle Istituzioni locali, possibili percorsi alternativi”.

“Se, da un lato – continua Cappellacci – tali scelte appaiono comprensibili in ragione del contenimento della spesa e dei costi, specialmente in un momento di grave crisi per il nostro Paese, dall’altro lato – prosegue il presidente – non deve essere sottovalutato il fatto che gli “uffici postali” erogano servizi che, nella nostra realtà isolana, appaiono essenziali specialmente per alcune comunità appartenenti a contesti geografici periferici, spesso molto distanti dai maggiori centri urbani”.

“A questo proposito – sottolinea il Governatore – diverse comunità locali della nostra regione stanno già manifestando la loro preoccupazione ed il loro forte disagio per le ipotizzate chiusure, mobilitandosi, unitamente alle istituzioni del luogo, per trovare soluzioni alternative.

“In questo specifico momento – conclude Cappellacci, sollecitando un intervento da parte dell’Amministratore delegato di Poste Italiane – così delicato per la nostra Isola, con le difficoltà non risolte per il diritto ad un benessere sociale diffuso ed un equilibrato sviluppo del territorio, occorre evitare che si aggravi ulteriormente il malessere delle nostre comunità”.

8 Gennaio 2013