Pediatria e Punto Nascita, il caso Alghero: “l’ASL risponde con un documento vecchio di tre mesi”
Dopo mesi di richieste, il cittadino Davide Sedona ha ricevuto una risposta dall'ASL di Sassari sulla questione dei reparti di Pediatria e Punto Nascita, ma si tratta di una nota già inviata a giugno. Una mancanza di chiarezza che ha sollevato forti critiche e accende il dibattito sulla salute del territorio.

La questione del Punto Nascita e della Pediatria dell’ospedale civile di Alghero si arricchisce di un nuovo capitolo che sta sollevando forti critiche. Dopo mesi di attesa, il cittadino Davide Sedona, promotore di una petizione per la riapertura dei reparti, ha ricevuto una risposta ufficiale dall’ASL di Sassari, ma con esiti che definire deludenti è riduttivo.
Invece di fornire chiarimenti aggiornati, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’ASL ha inoltrato a Sedona “la stessa nota già inviata il 27 giugno 2025, senza alcun nuovo contenuto”. La denuncia arriva direttamente dal cittadino, che in una nota diffusa alla stampa sottolinea come questo atteggiamento sia “in netto contrasto con gli obblighi previsti dalla legge”.
La vicenda, che va ben oltre il mero scontro burocratico, mette in luce una situazione di stallo che preoccupa migliaia di famiglie nel nord-ovest della Sardegna. Il Punto Nascita e la Pediatria h24 restano servizi essenziali, e la loro assenza continua a creare disagi e incertezze per un vasto bacino di utenza.
A testimonianza della forte mobilitazione popolare, la petizione lanciata per la riapertura dei reparti ha già raccolto oltre 3.160 firme.
“È accettabile che un’Azienda Sanitaria si limiti a riproporre un documento vecchio, senza fornire risposte concrete e aggiornate?” è l’interrogativo che si pone ora il comitato promotore della petizione, in attesa di una presa di posizione più chiara e di un intervento risolutivo da parte delle autorità competenti.