Patente a punti anche per i minorenni

L’obiettivo del ddl 1588 presentato lo scorso settembre alla Camera dal Ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi era già noto: aumentare la sicurezza delle nostre strade. Solo in questi giorni, però, comincia a trapelare qualche informazione in più sugli strumenti e le norme utili a realizzare l’obiettivo. In primo luogo il Codice va reso maggiormente fruibile e flessibile, ragion per cui verrà diviso in due parti: una – breve – che conterrà i comportamenti basilari degli utenti della strada, e un’altra, più dettagliata, che disporrà sui singoli veicoli anche in base alla normativa europeo.

L’intervento più importante, probabilmente, riguarda un argomento su cui si dibatte da molto tempo e su cui, stranamente, non si è ancora corsi ad un riparo: l’uso della patente a punti anche per i minori di 18. L’applicazione dei punti anche ai minori comporterebbe l’estensione della normativa a gran parte di ciclomotori da 50 cc. e minicar oggi in circolazione: una rivoluzione abbastanza radicale per quelle piccole auto che portano spesso sulla carrozzeria i segni della propria leggerezza. Per i giovanissimi, dunque, la patente a punti costituirà una motivazione aggiuntiva a responsabilizzarsi nella guida, laddove l’età e la misura ridotta dei mezzi guidati porta spesso a guide “sportive”.

Ma non finisce qui. Verranno infatti inasprite le pene per chi causa incidenti mortali in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti, con possibile ritiro preventivo della patente fino a sentenza. Il nuovo Codice della strada mirerà anche a regolamentare il comportamento dei ciclisti, imponendo loro l’uso degli strumenti idonei a segnalare la propria presenza anche di notte. I proventi dell multe, inoltre, saranno spesi, per il 50% in interventi che dovranno contribuire ad accrescere la sicurezza delle nostre strade, nonché a promuovere forme di nuova mobilità.

Tratto da www.fanpage.it ©

9 Ottobre 2013