“Paglia, balle marine e scelte talebane”

L'opinione di Alberto Zanetti, coordinatore Riformatori Sardi di Alghero

Ancora una volta il sindaco, ancora per poco, Bruno, dopo aver generato con scelte politiche problemi che minano la stabilità economica e sociale della nostra comunità, cerca di vestire i panni del Super Eroe con finte ricerche di soluzioni  ed inutili viaggi a Cagliari. Spieghiamo subito il perché: con Delibera n° 40/13 del 6.7.2016 la giunta Pigliaru ha sfornato gli indirizzi operativi per la gestione dei depositi di posidonia spiaggiata sulle coste, lo ha fatto “fornendo agli Enti locali flessibili soluzioni da adattare alla specificità dei luoghi e delle situazioni sociali ed economiche”, la stessa flessibilità che oggi Bruno evoca a gran voce fingendo di non conoscere le diverse soluzioni prospettate dalla stessa delibera (per non riconoscere l’errore delle sue scelte) e cercando di farci credere che in Regione non conoscano il caso “Alghero”.

La delibera in questione prevede infatti che le modalità di gestione possano essere tre: 1) Mantenimento in loco dei Banchi di Posidonia; 2) Spostamento degli accumuli e riposizionamento degli stessi nel periodo invernale; 3) Rimozione permanente e smaltimento. Le tre soluzioni prospettate mostrano inequivocabilmente la sciatteria con cui l’amministrazione Regionale, non volendosi assumere alcun tipo di responsabilità, prospetta tre soluzioni in totale antitesi tra loro demandando agli Enti Locali la scelta.

Infatti pur riconoscendo l’importanza della presenza della posidonia spiaggiata quale elemento che “evita l’instaurarsi di processi erosivi delle linee di spiaggia” e suggerendo quale miglior strategia quella di mantenere in loco i banchi di posidonia,  prevede anche la totale rimozione e smaltimento (vanificando l’importanza di quanto precedentemente affermato) nonché lo spostamento e l’eventuale riposizionamento senza porre quindi alcun obbligo come vuole farci credere il  sindaco. Detto questo, come Riformatori, pur comprendendo i doveri a cui è sottoposto il Sindaco nei confronti  delle anime rosse ambientaliste, riteniamo che certe scelte “talebane“ mal si addicano alla realtà locale dove l’applicazione delle norme già esistenti unite ad una buona dose di buon senso sarebbero sufficienti alla risoluzione del problema senza che si vada a contrastare con le esigenze scaturite dalla protesta dei balneari.

A tal fine, come da me già prospettato con Ordine del Giorno votato all’unanimità dal Consiglio Comunale nell’anno 2013, ribadiamo la necessità (nei fatti e non a parole) di andare verso l’utilizzo di una macchina vagliatrice, strumento che consente il recupero della sabbia dalle alghe, per poi, dopo il lavaggio, indirizzare il tutto verso la discarica o verso un impianto di compostaggio o, ancora, verso ditte specializzate e accreditate dalla Regione Sardegna che possano riciclare il prodotto. Questa Opzione, assolutamente consentita dalle norme sarebbe ottimali se, naturalmente, per evitare il fenomeno dell’erosione, solo la quantità di posidonia spiaggiata  nell’anno andrà stoccata per poi essere riposizionata sulle spiagge in caso non ve ne sia già massiccia presenza.

2 Dicembre 2018