Nonna paralizzata dalla paura: ottiene giustizia contro il nipote aguzzino

Il disoccupato di 30 anni, già noto, costringeva l'anziana parente a cedere alle sue richieste economiche legate all'abuso di stupefacenti. Ora è recluso a Uta.

L’incubo è finito per l’anziana donna di Carbonia, costretta a vivere nel terrore a causa delle continue vessazioni del nipote trentenne. L’uomo, disoccupato e già noto alle forze dell’ordine, pretendeva denaro per soddisfare la sua dipendenza da stupefacenti e alcolici.

Le minacce e le intimidazioni subite dall’anziana nonna sono state interrotte grazie all’intervento dei Carabinieri. Nella serata di ieri, 6 novembre, i militari della Stazione locale hanno notificato e dato esecuzione a un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale, concludendo così una rapida indagine.

Il provvedimento restrittivo scaturisce da un’attività investigativa avviata sul finire del mese di ottobre. La donna, esasperata dalle condotte persecutorie del parente – che si manifestavano con ingiurie e minacce legate a richieste economiche – si è decisa a sporgere denuncia.

Le aggressioni verbali, protratte nel tempo, avevano ingenerato nella vittima un grave e persistente stato di ansia, oltre a un profondo timore per la propria incolumità fisica, spingendola a chiedere aiuto all’Arma dei Carabinieri.

I militari hanno reagito prontamente, innescando l’iter previsto dal cosiddetto “Codice Rosso”, la normativa a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di raccogliere in tempi stretti un quadro indiziario solido a carico del 30enne. Sulla base degli elementi raccolti, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’immediata reclusione.

Il soggetto, dopo le formalità di rito, è stato trasferito e si trova ora detenuto nel carcere di Uta.

8 Novembre 2025