Moby Prince, continua la battaglia delle famiglie

Nella tragedia morirono 140 persone, tra cui anche due giovani sposi algheresi.

Continua la battaglia delle famiglie delle vittime del disastro Moby Prince, l’incidente marittimo avvenuto la sera del 10 aprile 1991, quando il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo entrarono in collisione al largo del porto di Livorno. Nella tragedia morirono 140 persone, tra cui anche due giovani sposi algheresi.

Il presidente dell’associazione “140”, Loris Rispoli ha scritto al Presidente del Senato Pietro Grasso:

Ho avuto, abbiamo avuto piena fiducia nella politica dopo l’ennesima certezza che non c’era volontà da parte della Magistratura livornese di fare piena luce sulla strage, abbiamo proposto un testo per la commissione d’inchiesta , tre forze politiche l’hanno presentato sia alla Camera che al Senato, e Palazzo Madama il testo è prima passato in Commissione all’unanimità ad Aprile, poi ad Agosto votato all’unanimità dell’aula. Oggi non riusciamo a capire perché quel voto unanime non si è trasformato in un gruppo di lavoro che comincia un percorso, perché e quali sono gli ostacoli che impediscono la nomina dei commissari,
Personalmente non tollero di essere preso in giro da nessuno, né tautomero i silenzi e i ritardi, quindi nella mia veste di rappresentante dei familiari delle vittime vi informo che dalla mezzanotte dei 1 Novembre se non ci sono novità da parte del Senato inizierà uno sciopero della fame che si concluderà soltanto quando sarà insediata la Commissione d’inchiesta.
Invito tutti a non rivolgermi appelli a ripensarci perché sono determinato nel mio gesto.
Il Silenzio che ha accompagnato questa strage non può più continuare abbiamo diritto a delle risposte.

23 Ottobre 2015