“Mio fratello John”, la storia di Giovanni Carta in un libro

Presentato ieri ad Alghero un libro su John Carta, Il primo uomo ad atterrare col paracadute sul tetto delle Torri gemelle di New York.

Nella biblioteca comunale di Alghero è stato presentato ieri un libro sul paracadutista Giovanni Carta, detto John, nato nella città sarda, ma vissuto a lungo negli Stati Uniti. Morto nel 1990 per un incidente aereo, la sorella Vittoria ha deciso di scrivere “Mio fratello John”, che ripercorre le tappe della sua esistenza a 25 anni dalla scomparsa. Durante la presentazione non sono mancati i ricordi personali, di quando John, che non parlava bene italiano, rientrava in Sardegna.

Lo scrittore Massimiliano Fois ha intervistato l’autrice, che ha raccontato anche alcuni aneddoti. Il più divertente fu quando John si mise a parlare per le strade di Alghero con una ciambella, attirando l’attenzione di tutti i passanti che non sapevano chi fosse, ma invece riconoscevano la sorella, nota in città. “Più gli dicevo di smettere, più lui continuava. Ero rossa di vergogna, ma poi ne abbiamo riso assieme”. Sono stati letti alcuni brani del volume con l’accompagnamento alla chitarra del maestro Felice Galluccio.

Il libro-ricordo descrive tutte le imprese compiute dall’italo americano, da quando a 11 anni si era trasferito in California da una zia, passando per la guerra in Vietnam, in cui  aveva combattuto con l’esercito statunitense. L’iniziativa più importante, che attirò l’attenzione dei media, è l’atterraggio il 10 settembre del 1981 sul tetto di una delle Torri gemelle. Ma poi la stessa cosa fece su un pilone del ponte di Verazzano (sempre a New York), mentre in Italia si gettò con un paracadute speciale, studiato da lui, dalla Torre di Pisa, con la collaborazione dell’amico Tristano Caracciolo. John aveva anche inventato una particolare tuta alare che permetteva di effettuare lanci molto pericolosi.

Muore nel 1990 quando precipita l’aereo in cui si trovava assieme ad altre sei persone, una delle poche volte in cui non aveva imprese da compiere. Il suo corpo è stato cremato, come decidono di fare i base jumpers negli Stati Uniti perché una parte delle ceneri possa essere accompagnata sul terreno dagli amici paracadutisti, che nel lancio si dispongono a stella con al centro un telo bianco. L’urna è stata riportata adAlghero e giace nel cimitero della città.

Sulla vita di John, Gianfranco Fois, Massimo Caria e Massimiliano Fois stanno preparando un documentario con interviste e filmati. Intanto il prossimo 7 gennaio, giorno di nascita del paracadutista, verrà posizionata una targa nella via dove è nato. Il sindaco di Alghero, Mario Bruno, ha anche manifestato il proposito di portare la storia di John nelle scuole. Per ricordare la straordinaria vita di un cittadino di Alghero.

Domenico Mussolino, 30 Settembre 2015