L’antenna Vodafone a Sant’Agostino e il silenzio del Comitato di Quartiere

L'opinione del consigliere comunale Emiliano Piras (NCD)

La battaglia per il posizionamento dell’antenna a Sant’Agostino mette in luce tutte le contraddizioni proprie della vita moderna. Una ricerca spasmodica della rete e della tecnologia e una protesta che parte proprio dalla stessa rete grazie agli smartphone. Va evidenziata l’ipocrisia che in queste ore ruota attorno al caso delle radiofrequenze in città. Un’ipocrisia, che difficilmente si può combattere, ma che non giustifica in alcun modo l’operato dell’amministrazione che ha taciuto, fino all’inizio dei lavori, la cessione degli spazi alla Vodafone. La nuova antenna andrà a colpire il cuore di uno dei quartieri simbolo della città. Largo Ballero e le piazzette di sant’Agostino sono state da sempre oggetto dell’attenzione del Comitato di Quartiere, ora in enigmatico silenzio su questo fatto, che ha sempre proposto di destinare a spazi comunitari e d’incontro per bambini e anziani l’agorà delle palazzine. Più volte l’attuale amministrazione, in campagna elettorale, ha incontrato il quartiere e parlato del futuro di quelli e di altri spazi, dell’attenzione che avrebbe riservato all’ambiente e alla comunità, ma non ha mai ha citato o ventilato la possibilità del posizionamento di un’antenna per le radiofrequenze.

Esserne all’oscuro sarebbe ancora più grave visto che parti dell’attuale maggioranza era al governo anche nella giunta Lubrano. Un inter portato avanti in sordina che ha dimenticato la condivisione e la partecipazione della cittadinanza alla vita politica e che non ha tenuto conto di altre emergenze di quella stessa area che ancora combatte con l’asfalto divelto, l’assenza di strutture per l’infanzia e la cura del verde. Ora la giunta dovrà procedere al più presto ad una regolamentazione del piano per le radiofrequenze, ma nel frattempo deve calcolare i costi, soprattutto in termini di salute dei suoi cittadini, e i benefici che potrebbero derivare dell’ennesima antenna che va a sommarsi a quella in via Carrabuffas, quella in via De Gasperi angolo via Kennedy e l’ulteriore all’inizio della strada di Valverde. Una quarta in pieno centro città a pochi passi dall’asilo d’infanzia è davvero necessaria?

Emiliano Piras, 20 Novembre 2014