Ladri di lusso: ogni vittima derubata fino a 100 mila euro

I ladri si sono sempre impossessati di gioielli e denaro, cagionando un danno patrimoniale di rilevante entità, mediamente quantificabile, per ciascuna vittima, tra 30.000 e 100.000 €.

Nelle scorse settimane si sono verificati in città numerosi furti in abitazione, tutti caratterizzati da un comune modus operandi. Nella generalità dei casi, infatti, i ladri hanno colpito nella fascia oraria compresa fra la metà mattinata ed il primo pomeriggio ed in tutti i casi sono stati presi di mira appartamenti in zone residenziali della città, soprattutto nella zona Luna e Sole. I ladri sono sempre riusciti a penetrare nelle case nonostante la presenza di portoni blindati regolarmente chiusi a chiave. L’abilità dei malviventi consentiva loro di agire senza lasciare alcuna traccia. Non sono stati, infatti, mai rilevati segni di effrazione né impronte digitali.

Inoltre, gli autori dei furti avevano cura di richiudere a chiave le porte e di lasciare le abitazioni in perfetto ordine. Tali accorgimenti hanno impedito alle vittime di accorgersi immediatamente dei furti e, quindi, di dare tempestivamente l’allarme che, nella maggior parte dei casi, è arrivato alla Polizia dopo diversi giorni dal fatto. I ladri si sono sempre impossessati di gioielli e denaro presenti nelle abitazioni derubate, una quindicina in tutto, cagionando un danno patrimoniale di rilevante entità, mediamente quantificabile, per ciascuna vittima, tra 30.000 e 100.000 €. L’attività di indagine eseguita dal personale della IV Sezione della Squadra Mobile della Questura di Sassari, ha consentito di restringere il numero dei sospettati ai cittadini georgiani Ivechiani Leri di 39 anni e Merlani Vasili di anni 26, che negli ultimi tempi si sono spesso mossi fra la Sardegna ed il continente e che, nell’ambito di tali spostamenti, sono stati notati in città. I sospetti degli inquirenti si sono rafforzati quando, nei giorni scorsi, i due hanno preso alloggio in una struttura alberghiera cittadina.

Da quel momento in poi gli investigatori hanno attuato una costante attività di monitoraggio e pedinamento dei due sospettati che si è protratta per un paio di giorni. In tale periodo di tempo gli agenti hanno avuto modo di verificare tutti i loro movimenti che hanno girato continuamente per la città, introducendosi nei condomini ubicati nelle zone residenziali ove erano già stati consumati dei furti in precedenza. Non avendo certezza del fatto che, effettivamente, i due sospettati avessero rubato qualcosa nel corso del pedinamento, nel primo pomeriggio di sabato 11 aprile scorso, gli agenti hanno comunque deciso di intervenire e bloccarli, anche perché sussisteva il concreto pericolo che potessero darsi alla fuga facendo perdere definitivamente le proprie tracce. La scelta degli inquirenti si è rivelata corretta, infatti, perfettamente occultati all’interno del veicolo in uso ai due georgiani, una BMW di colore grigio, sono stati trovati gli strumenti utilizzati per aprire i portoni. A quel punto è stato anche finalmente chiarito, il motivo per cui i due sospettati riuscivano ad agire senza lasciare la minima traccia.

Fra gli oggetti rinvenuti, infatti, sono stati trovati dei grimaldelli riconducibili alla cosiddetta “chiave bulgara”, strumento che, in mani esperte, consente di aprire facilmente ed in breve tempo anche i portoni blindati, nonostante siano state date le “mandate” alla serratura. Per tali motivi gli agenti della Squadra Mobile hanno chiesto ed ottenuto dal Pubblico Ministero l’autorizzazione a sottoporre a fermo di indiziato di delitto i due georgiani che sono poi stati condotti presso la casa circondariale di Bancali a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sono tuttora in corso le indagini tese al recupero della refurtiva e all’identificazione di eventuali complici.

Redazione, 14 Aprile 2014