‘Lacrime e sangue’ riporta gli italiani alla realtà di crisi

Italia 2012: l’Ialia della crisi, l’Italia del Governo Monti, improntato da subito sul programma “lacrime e sangue”, composto esclusivamente da tecnici decisi a farci scordare la classe politica di fine millennio, rea di aver contribuito coscientemente ad incrementare il debito pubblico oltre i 1900 miliardi di euro. Una classe politica che ha fatto la sua parte nel pensare di poter continuare a governare facendoci credere che tutto andasse per il verso giusto, nonostante la crescita esponenziale degli interessi maturati nel corso degli anni. Una classe politica da considerarsi per una buona parte dei rappresentanti le due camere del Parlamento, colpevoli del declino socio economico della nazione, al quale gli italiani vogliono opporsi anche con sacrifici al limite della carente disponibilità finanziaria. Va pertanto elogiata la determinazione degli italiani a compiere fino in fondo il proprio dovere di contribuenti, con qualche riserva di critica al Governo per aver “operato” in maniera esagerata sulla classe dei lavoratori dipendenti e sulla categoria dei pensionati, disconoscendo l’uso del bisturi in merito al patrimonio degli abbienti, di coloro che invece avrebbero dovuto contribuire proporzionalmente alla ricchezza. Non disperiamo che il Governo ci ripensi, per restare coerente al programma di totale equità sbandierato a gran voce .

Vale la pena riepilogare gli interventi da farsi se non già affrontati dal Governo. Rivedere l’articolo 18 sul lavoro la mobilità sociale , valorizzare la competizione e professionalità individuale, la libera iniziativa , il merito e la capacità del singolo. Si è passati alla la politica dei tagli, quella Spending Review indispensabile per contenere le spese nella pubblica amministrazione, il ridimensionamento degli stipendi ai politici, la sburocratizzazione degli enti locali, la riduzione delle auto blu e delle scorte , allo scopo di rendere più efficienti le spese ed eliminarne gli sprechi, allentare le tasse su chi produce, incentivare i giovani che vogliono aprire attività lavorative, abbattere il debito pubblico anche attraverso la vendita di numerose proprietà statali in esubero, premiare il merito anche tra i dipendenti pubblici, promuovere liberalizzazioni e concorrenza anche nei servizi e nel sistema formativo, eliminare i conflitti di interesse, rendere libera l’informazione, dare prospettive e fiducia agli esclusi, principalmente ai giovani disoccupati oltreché agli inoccupati a quali sembra venir meno la speranza di un futuro meno cupo e addirittura il diritto a crearsi una famiglia.

Oltre al principale obiettivo di risanare il debito pubblico richiestoci dall’Unione Europea – Germania in testa – il Governo Monti dovrà impegnarsi per un’altra urgentissima priorità: eliminare l’inefficienza burocratica dei pubblici uffici e nel contempo sgravare l’apparato fiscale dalle immense spese necessarie a sostenerlo. Non resta che tirare le somme sul Governo Tecnico di Monti e i l precedente Governo Politico: il primo si mostra propenso a continui prelievi che ti deprimono e ti buttano giù (lacrime e sangue); il secondo, nonostante la criticità finanziaria, ha cercato disperatamente di tirarci su con i fantasiosi Bunga Bunga.

27 Agosto 2012