La Sardegna approva la sospensione dei rapporti con Israele

Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la mozione sulla sospensione dei rapporti tra Regione e Stato di Israele. Di Nolfo: "non saremo complici dell'economia del genocidio"

Ieri mattina il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la mozione sulla sospensione dei rapporti tra Regione e Stato di Israele. Un atto di grande valore politico e morale che impegna la Regione Sardegna a sospendere ogni attività istituzionale, economica e di cooperazione con Israele fino a quando non cesseranno le gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

La mozione arriva dopo la drammatica azione di pulizia etnica del governo Netanyahu, che ha portato solo nella Striscia di Gaza alla morte di oltre 60.000 persone e a più di 120.000 feriti, con un numero impressionante che supera le 15.000 vittime tra i bambini: un’intera generazione di gazawi sterminata. A ciò si aggiungono la brutale occupazione dei territori e il conseguente apartheid nei confronti del popolo palestinese. L’iniziativa fa inoltre riferimento ai recenti provvedimenti della Corte internazionale di giustizia e della Corte penale internazionale, che hanno avviato procedimenti per crimini di guerra e contro l’umanità contro Israele, oltre alle denunce di numerose agenzie umanitarie e delle Nazioni Unite sul rischio di carestia e sull’ostruzione sistematica degli aiuti.

«Sono orgoglioso che ormai più di nove mesi fa la Sardegna sia stata la prima regione in Italia a riconoscere lo Stato di Palestina, iniziativa seguita poi da altre regioni. Non possiamo restare indifferenti di fronte al genocidio palestinese in atto – ha dichiarato in Aula l’onorevole Di Nolfo – e ditemi se non è genocidio quello dove, appena ieri, sono stati uccisi dei bambini in fila per ricevere la loro razione d’acqua, per poi definirlo errore tecnico! Abbiamo il dovere morale e politico di prendere posizione, sospendendo ogni forma di collaborazione con un governo che, secondo le più autorevoli organizzazioni internazionali, sta violando il diritto umanitario e le convenzioni internazionali».

La mozione approvata condanna fermamente le violazioni sistematiche dei diritti umani da parte del governo israeliano, denuncia l’uso di fame e malattie come strumenti di guerra e chiede alla Regione Sardegna di interrompere rapporti di cooperazione, scambio e progettazione condivisa con Israele. Allo stesso tempo, sostiene iniziative per ottenere un cessate il fuoco permanente, la promozione di una conferenza di pace nel Mediterraneo candidando la Sardegna come sede, il ripristino dei fondi per la cooperazione internazionale con progetti dedicati alla popolazione palestinese e l’esclusione dai bandi pubblici delle aziende coinvolte nella violazione dei diritti umani nei territori occupati.

«Questa mozione è un atto di responsabilità e di civiltà, e serve anche a convincere il governo Meloni a prendere finalmente una posizione chiara – conclude Di Nolfo – ma bisogna fare presto, perché se la comunità internazionale non ferma l’azione dell’esercito israeliano assisteremo alla cancellazione di un intero popolo. La nostra maggioranza a nome dell’intero popolo sardo ha messo nero su bianco un concetto fondamentale: la Sardegna non sarà schiava dell’economia del genocidio».

16 Luglio 2025