“La mia chiara e concreta visione sul Mariotti”

L'opinione di Marco Colledanchise, consigliere comunale

A quanto pare in questi giorni va di moda parlare del Mariotti. Bene, allora lo faccio anche io. Ma, come sempre, lo faccio alla mia maniera: senza filtri e senza nascondermi dietro le parole.
Tanto per iniziare: penso alla brutta figura fatta con la società Alguer Rugby. A gennaio gli fu promesso l’accesso al Mariotti per qualche ora settimanale. Accettarono con entusiasmo. Poi? Rimbalzati per mesi. Oggi sono ancora senza campo. Non so dire il motivo esatto. So solo che mi ero convinto anch’io che avrebbero avuto le chiavi in mano in poche ore. Dopo tre mesi, ho smesso perfino di chiedere spiegazioni. Era diventato imbarazzante. Poi c’è il tema della narrazione. Quando si scrivono articoli e si fanno comunicati, si dovrebbe citare chi lavora davvero, come l’assessore Enrico Daga, che da mesi sta portando avanti un lavoro concreto sull’impiantistica sportiva. Perché il galateo istituzionale esiste, e l’autocelebrazione stona, soprattutto se fatta sulle spalle di chi non vive di propaganda.

Cosa penso io del Mariotti? È un campo storico, sì. Ci siamo cresciuti. Io andavo a vedere le partite con mio nonno e mio zio. E proprio per questo va tutelato, ma con intelligenza. Non ha senso investire milioni su una struttura obsoleta. Sarebbe un errore. Il Mariotti deve tornare alla comunità, alle scuole, ai ragazzi. Deve vivere, non essere imbalsamato o trasformato in un progetto milionario senza futuro. Se vogliamo davvero un campo all’altezza, costruiamolo da zero, nella zona di Maria Pia, dove da anni investiamo per creare una vera cittadella dello sport. Lì nascerà il polo che potrà ospitare eventi, squadre, pubblico e investimenti seri. Tutelare il Mariotti. Ridarlo alla città. E costruire un futuro sportivo a Maria Pia. Questa è la mia visione. Chiara, concreta e senza illusioni.

Marco Colledanchise, 11 Luglio 2025