La disperazione più grave che possa impadronirsi di un popolo…

L'opinione di Vittorio Guillot

Condivido questa frase di Corrado Alvaro: ’ La disperazione più grave che possa impadronirsi di un popolo è il dubbio che vivere onestamente sia inutile! ’ Ciò Significherebbe, infatti, che in quel popolo è diffuso l’andazzo secondo il quale ognuno pensa solo per se, ai propri personali interessi, per i quali è pronto a mettere sotto i piedi anche i diritti degli altri. In un simile arrembaggio viene meno qualsiasi aspirazione e qualsiasi obbiettivo comune e quel popolo non è più un popolo ma una massa, una accozzaglia unita solo apparentemente ma senza un suo spirito, senza una sua volontà e, quindi, senza una sua forza. Una accozzaglia che, perciò, può essere facilmente dominata da qualsiasi gaglioffo locale o straniero. Anche spogliando il racconto biblico di Sodoma e Gomorra del suo significato religioso, è chiaro che fin dalla notte dei tempi la mancanza di senso civico e di solidarietà sociale, l’egoismo disgregante e la conseguente corruzione abbiano causato la caduta delle civiltà.

Come siamo messi, in proposito, in Italia? Le parole solidarietà, senso dello stato, interesse nazionale, bene comune, legalità, hanno ancora un significato? Dico subito che, in questo quadro, mi ha colpito negativamente che il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Davide Faraone, abbia sostenuto che:” Le occupazioni delle scuole sono esperienze di grande partecipazione democratica che ricordo con piacere …..ho mostrato la voglia di fare politica proprio durante una occupazione…… anche in quei contesti si seleziona una classe dirigente” Lui , dirigente dello stato ai massimi livelli, ha completamente dimenticato che le occupazioni sono contrarie alla legge e costituiscono un reato . Perciò le sue parole rasentano la apologia di un reato. Se le occupazioni hanno selezionato uomini politici come lui, stiamo freschi! Questo comportamento, infatti, è gravissimo perché lui, per il suo incarico, dovrebbe essere uno dei maggiori custodi delle istituzioni e della legalità democratica. Purtroppo nessuno del governo ha alzato un dito contro queste espressioni né, tanto meno, lo ha costretto a dimettersi. Ciò significa che Renzi e gli altri ministri sono suoi complici? A che serve a questo punto, mi chiedo, che presidi e professori si sgolino contro le illegali occupazioni e cerchino di dare alla tanto martoriata scuola una certa funzionalità se uno dei loro grandi capi romani rema contro e gli altri tacciono? Se si solidarizza a così alto livello con chi compie delle illegalità, perché meravigliarci se i giovani si lasciano prendere la mano e riducano a pezzetti suppellettili e strumenti didattici che costano al contribuente miglia e miglia di euro? Se é questo il senso dello stato e della legalità democratica della sinistra di Faraone, Renzi &C., poveri noi!

La destra, dal canto suo, non sta certo meglio. La destra di Fini e Alemanno, implicata in intrallazzi e porcherie mostruose, a Roma e non solo, cosa ha in comune con quella destra che si batteva anche con coraggio e generosità contro l’affarismo della partitocrazia e che voleva fare dell’Italia uno stato ‘pulito’, partecipativo, trasparente ed autorevole? Ed il centro di Berlusconi e Scaiola o quello finanziario di Monti e Passera cosa hanno in comune con la sobrietà e la rettitudine di De Gasperi e di don Sturzo? Niente, non hanno niente a che fare, sinistra, destra e centro, con ciò che si chiama bene comune o interesse nazionale. Lascio perdere la sinistra estrema, che si agita tra la nostalgia di una terribile e fallita tirannide comunista e la violenta difesa dei facinorosi dei centri sociali, degli illegali e prepotenti occupanti di alloggi popolari in danno dei più deboli, dei brutali devastatori di beni pubblici e privati e dei responsabili di gratuite aggressioni alle Forze dell’Ordine.

Lascio perdere anche i ‘pentastellati’, fautori di una falsa democrazia diretta fondata, a parole, su internet ma, di fatto, sull’autoritarismo di alcuni guru, che porterebbe ad una dittatura degna del ‘Grande Fratello’ di Orwell. A questo punto, dato che il più pulito dei politici ha la rogna e che la corruzione imbeve tutti i livelli della pubblica amministrazione, mi chiedo come ci si può stupire se la partecipazione dei votanti alle elezioni è caduta in picchiata. A me generalmente non vanno le nostalgie secondo le quali tutto ciò che c’era di bello e di buono era nel passato mentre tutto ciò che c’è di negativo si trova nel presente. I nostalgici dimenticano i latrocini della partitocrazia, la paura della guerra nucleare, gli omicidi del terrorismo e della mafia, l’inflazione a due cifre. Dimenticano che un grande giornalista ci invitò ad andare a votare ‘tappandoci il naso ’ ….. In quel passato, però, vi erano ancora delle speranze palpabili.

Oggi quelle speranze si fanno di giorno in giorno più tenui e rischiano di spegnersi e, con esse, rischia di morire l’aspirazione di un avvenire migliore. Questa è la peggiore iattura che incombe sulle nostre teste e che apre la strada ad un futuro sempre peggiore in fondo al quale si rischia seriamente di trovare il declino e la scomparsa del nostro popolo. Come possiamo sperare di poter uscire da questa maledetta crisi che è, innanzi tutto morale, poi istituzionale ed economica, se la politica è incapace di dar fiato alla volontà di riscatto che anima sempre più debolmente la maggioranza della nostra gente?

Vittorio Guillot, 21 Dicembre 2014