Isidoro Aiello e la lettera a Papa Francesco

"Credo che la Chiesa e la Tua persona, se voleste davvero fare coincidere le parole con i fatti, dovreste rinunciare spontaneamente a tutti i privilegi economici accumulatisi nel tempo a danno del popolo italiano, che in questo momento è in grande sofferenza".

Mi chiamo Isidoro Aiello, sono consigliere comunale a Sassari e cerco di praticare nella vita quotidiana i valori etici universali, che coincidono quasi totalmente con i valori etici evangelici. Mi permetto di scriverti da laico, confidando che la tua predicazione possa davvero lenire le sofferenze del mondo. Viviamo in una società globalizzata governata, usando le metafore cristiane, da Satana. La grande finanza internazionale, le multinazionali, che fanno capo a non più di 200 individui, gnomi laidi e bavosi, che impongono il loro potere ai loro emissari, che governano gli stati del mondo, curando solo gli interessi di pochissimi e producendo intollerabili ingiustizie sociali, povertà diffusa e povertà estreme, che portano a morte nel mondo milioni di bambini, fratelli in Cristo, di fame, stenti e malattie. Seguo il tuo Pontificato con molto interesse, e salvo qualche posizione dottrinale, ho condiviso totalmente la Tua predicazione ed il rilancio dei valori della solidarietà e del ripristino della dignità umana, a partire dagli ultimi. Tra le altre cose tu predichi la Povertà della Chiesa cattolica, della quale Tu sei il monarca assoluto. Hai più volte detto che il buon cristiano, io dico l’uomo giusto, deve fare seguire alle parole i fatti. Il popolo italiano, a parte tutta la classe dirigente e pochi privilegiati ben inseriti nell’attuale contesto politico-economico, sono sottoposti da leggi ingiuste a grandi sofferenze. La piccola e media impresa è allo stremo, numerosi imprenditori per la disperazione si tolgono la vita. Il numero dei disoccupati è insostenibile ed anche fra essi la depressione e la disperazione sono divenuti un fenomeno di massa. La Chiesa, che è ospitata da sempre nel suolo italiano, gode di grandi privilegi. Per effetto dei patti tra Stato Italiano e Chiesa, il popolo italiano, quella larghissima maggioranza taglieggiata dalle tasse e dalla disoccupazione, versa annualmente alla Chiesa circa 4 miliardi di euro; inoltre è largamente esentata dal pagamento della nuova Iuc, imposta unica comunale , che si compone di tre voci, la vecchia Imu, che da quest’anno colpirà nuovamente le prime case, la Tasi, tassa dei servizi indivisibili, quali illuminazione cittadina, mantenimento della viabilità e del decoro cittadino etc, e la Tari, destinata a finanziare i servizi di smaltimento e raccolta dei rifiuti. Solo per i vantaggi che la Chiesa di Roma otterrà dalle esenzioni sulla Tasi, i cittadini italiani pagheranno in più circa 625 milioni di euro. Ora io credo che la Chiesa e la Tua persona, se voleste davvero fare coincidere le parole con i fatti, dovreste rinunciare spontaneamente a tutti i privilegi economici accumulatisi nel tempo a danno del popolo italiano, che in questo momento è in grande sofferenza. E ciò poco toglierebbe ai beni terreni della Chiesa di Roma, che sono stimati in almeno 10.000 miliardi di euro ( ricordo che il debito pubblico italiano che tante sofferenze sta producendo sui più deboli e di un 1/5 dei vostri beni, pari a poco più di 2000 miliardi di euro). Mi appello alla Tua stimabilissima persona, affinché da soldato di Cristo, sappia esprima con i fatti la volontà ed il coraggio di cacciare i Mercanti dal Tempio e dimostrare di amare davvero i tuoi fratelli in Cristo. Con stima ed affetto

Isidoro Aiello, 9 Marzo 2014