Il Consorzio di Bonifica della Nurra: bollette sospese

I costi fissi e le bollette da versare nelle casse del consorzio sono triplicati negli ultimi anni. Agricoltori e pastori in rivolta. Pronto il ricorso in tribunale.

Il Consorzio di Bonifica della Nurra nel mirino. Agricoltori e pastori in rivolta. I costi fissi e le bollette da versare nelle casse del consorzio sono triplicati negli ultimi anni. Pronto il ricorso in tribunale. Il consorzio che, bisogna ricordare, gestisce in tutto 84’000, ettari di cui fanno parte Alghero, Olmedo, Stintino, Porto Torres, Uri, Usini e Ittiri, è stato costituito il 6/10/1963. Un pastore utilizza nella propria azienda l’ acqua dei pozzi e non quella della rete, ma nei giorni scorsi ha ricevuto una bolletta di 1500 euro. Lo ha fatto notare agli uffici del consorzio chiedendo l’ immediato slaccio. Risposta: “ Non può rifiutarsi di utilizzare l’ acqua pubblica”. La storia è stata raccontata da Giovanni Deriu, uno degli oltre 3000 associati del Consorzio, in linea con quanto denunciato dai suoi colleghi.

Il primo marzo nella borgata di La Corte, c’ erano circa 70 persone tra pastori ed agricoltori, bollette alla mano, pronti ad avviare una causa contro l’ Ente se non si troverà una soluzione. Tanti i problemi esposti davanti agli avvocati Andrea Mancaleoni e Nicola Nieddu. Un agricoltore ha raccontato di possedere 100 ettari ma di coltivarne solo 5 pagando la quota consortile per l’ intero appezzamento. Circa 60 euro per ettaro, tra manutenzione e quota fissa, che significano quindi 6000 euro totali contro i 2000 euro di qualche anno fa. Insomma si arriva a pagare l’ acqua come fosse ottima acqua minerale. La battaglia è contro il consorzio, che assiste gli oltre 3000 utenti, sul posizionamento dei tubi ma non da servizi su strade, luci, canali d’ irrigazione. Tra le proposte da presentare subito alla regione il costo dell’ acqua più equo e la riduzione della quota fissa. Con le 200 firme già raccolte ed una sottoscrizione in corso, il problema potrebbe presto arrivare sui banchi del tribunale. Pastori ed agricoltori sono esasperati: “Non possiamo andare a rubare per pagare i debiti. Vogliamo evitarlo ma se fossimo costretti lo faremo”. Qual’ è stata la risposta dei dirigenti del Consorzio di fronte a questo diffuso malcontento? Bollette sospese, i consorziati vincono la guerra.

Gavino Zirattu, presidente del Consorzio della Nurra, dopo la protesta ha affermato: “ Sospenderemo le bollette del 2010 e chi ha già pagato verrà rimborsato”. Le cartelle del 2010, ricapitate nei giorni scorsi, dovranno essere rivestite e si ritornerà alla situazione di qualche anno fa. Non bisogna dimenticare che con la legge regionale (Soru docet!) n° 6/2008 la regiona ha creato Enas togliendo ai consorzi la proprietà delle dighe e la gestione delle acque. Se prima quindi i consorzi avevano la possibilità di vendere l’ acqua ora sono costretti ad acquistarla. Stesso discorso anche sui costi fissi: il 20% dei fondi per la manutenzione va caricato sugli utenti e gli importi così si triplicano. “ Per i consorziati è un salasso – ha detto Zirattu – sospenderemo le bollette”.

Nell’ assemblea a La Corte in molti avevano mosso accuse al consorzio su personale e costi di gestione. I temi sono stati ripresi in una conferenza stampa tenutasi a Sassari, in seguito il giorno 7/03/2014 a Campanedda alla presenza di circa 100 persone tra pastori ed agricoltori tutti esasperati e pronti a condurre fino in fondo la loro battaglia ed infine l’ 8/03/2014 presso il centro sociale di Guardia Grande sono volate accuse ben mirate verso il consorzio, alle quali Zirattu e altri dirigenti hanno ribadito che si sono impegnati con la delega n°8 del 5/2/2014 per la sospensione della riscossione delle cartelle esattoriali dei ruoli dal 2006 al 2011. Questo anche grazie all’ approvazione delle leggi regionali n°12/2013 e n°40/2013 e delle conseguenti delibere di giunta regionale n°55/6 del 31/12/2013 e n°5/16 dell’ 11/2/2014. Quindi a seguito di tali provvedimenti si provvederà al ricalcolo dei ruoli al fine di riportarne l’ ammontare alla situazione ante Riforma dei consorzi di bonifica. In conclusione mi auguro che la nostra agricoltura e pastorizia, in questo periodo di profonda crisi, non divengano il fanalino di coda d’ uno sviluppo economico che possa creare nuovi posti di lavoro per i nostri giovani disoccupati. Ad maiora.

Uccio Piras, 14 Marzo 2014