Il commerciante deluso

Mi chiamo Emiliano, un piccolo venditore di cose buone da mangiare e anche da bere...

Mi chiamo Emiliano, un piccolo venditore di cose buone da mangiare e anche da bere. Il mio scritto vuole essere una denuncia a quei concittadini, in particolare benestanti, che vanno a comprare prodotti nei supermercati affiliati a grosse catene affermate nella grande distribuzione. A mio parere siete dei miserabili; a me capita spesso e volentieri di constatare che questi mega negozi della distribuzione sono frequentati da una clientela appetibile, di professori, dentisti, ingegneri, avvocati, ristoratori, pizzaioli, dottori qualificati e anche senza qualifica, medici, radiologi e anche ecografi. In tutta sincerità ce l’ho con voi, clienti facoltosi che, invece di dare smercio ai prodotti dei piccoli coltivatori, poveri pastori e infreddoliti pescatori che vendono le genuinità della propria attività, preferite ingrassare con 33 denari le multinazionali che magari reinvestono i vostri soldi in Germania, Belgio, Olanda ecc. Io capisco che pensionati al minimo (bidelli, infermieri e tecnici dal portafogli semivuoto, o rigonfio di sole monete) non siano del mio stesso avviso e mi mandino a quel paese dei balocchi; magari come te, infermiere ormai in pensione, che te la leghi al dito per essere stato tirato in ballo e non pubblichi questo sfogo accorato di un lettore che esprime onestamente quello che pensa.

Caro Emiliano, se fallirai come commerciante, e sicuramente fallirai, io avrò di te un bel ricordo, e quando ci incontriamo in un market, casomai ci facciamo anche una bella chiacchierata. A me sembri un poco confuso questa ira ti ha fatto perdere il contatto con la realtà, parli di 33 denari, invece sono trenta: trentatre erano i trentini. Di certo il tuo discorso non è indirizzato alle nostre piccole attività commerciali: in città la clientela è fatta di falsi poveri, finti ricchi, falsi invalidi e invalidi veri, un caleidoscopio di colori e di arte, qui si tromba e si suona, musicalmente parlando, caro povero commerciante di vecchio stampo; quando te ne esci da tonto ? non hai capito un bel niente di come il mondo sta girando. A me sembra che tu sia convinto che tutti noi benestanti, pensionati d’oro, dentisti, liberi professionisti, bidelli, segretari scolastici e infermieri si vada ai supermercati per risparmiare. ‘Bucurot’, direbbe il mio amico Palmerio, anche lui ricco pensionato. Noi andiamo lì perché oggi il mondo è nei grandi spazi, la gente che conta è lì, dove si fanno i veri incontri: soprattutto quelli più proficui.

Giuseppe Angioi

1 Gennaio 2014