Flashmob delle donne, giovane su Facebook: “Ma violentiamole!”

Degli effetti, anche dannosi, di Facebook si parla spesso. Così come dei modi sbagliati con i quali viene utilizzato il più famoso social network. Un luogo di incontro virtuale che spesso diventa arena, uno spazio di discussione nel quale poter dire la propria. Molte volte esagerando. Come lo studente che nei giorni scorsi ha commentato il flashmob organizzato ad Iglesias contro la violenza sulle donne scrivendo “Ma violentiamole!”. Un post dai forti toni sessisti e violenti pubblicato sulla propria bacheca che non è sfuggito alla presidente dell’associazione “Io non ha paura” che ha organizzato l’evento. “Lo denunceremo alla polizia postale” ha annunciato Francesca Ena “i genitori dovrebbero tenere sotto controllo i propri figli, purtroppo la violenza sulle donne trova spesso sui social network veicoli di micidiale efficacia”. La presidente dell’associazione vuole andare sino in fondo, dal canto suo il giovane che ha scritto lo spiacevole (per usare un eufemismo) post qualche ora dopo ha provato a minimizzare spiegando che con quella frase voleva essere ironico.

20 Ottobre 2013