Fine Vita: il Governo impugna la legge della Sardegna

Marco Tedde (Forza Italia) "Lo scivolone della Todde è un atto di propaganda inutile. Il tema è nazionale, non si strumentalizzino i bisogni dei sardi."

“Come ampiamente previsto, il Consiglio dei Ministri ha fisiologicamente deciso l’impugnazione della legge regionale sarda sul suicidio assistito, varata lo scorso settembre. Questa non è una decisione ideologica, ma è strettamente ancorata al rispetto della gerarchia delle fonti del nostro ordinamento giuridico. Emerge chiaramente che, anche in questa occasione, è stato buttato tempo alle ortiche, tempo che la Presidente Todde e la maggioranza del Campo Largo avrebbero potuto impiegare per una incisiva ed efficace programmazione e organizzazione sanitarie.” Così il consigliere nazionale di Forza Italia Marco Tedde.

“La legge regionale sarda – prosegue – si scontra violentemente con le competenze esclusive dello Stato in materia. Inoltre, è una norma che rischia di spingere persone disperate a uccidersi, invece di garantire loro la necessaria assistenza medica e socio-assistenziale. Era fin troppo semplice dire: ‘l’avevamo detto’. Era fin troppo facile prevedere questo scivolone, l’ennesimo, della Presidente Todde e del Campo Largo, che hanno affrontato con superficialità un tema sensibile come il ‘fine vita’ varando una legge inutile. Tale iniziativa serve solo a produrre la solita propaganda politica in una materia che non rientra affatto nella competenza delle Regioni”.

“Avevamo preavvisato la Presidente Todde: il ‘fine vita’ non può essere affrontato con leggi regionali, come già dimostrato dal precedente della Toscana. La Corte Costituzionale è stata esplicita in proposito. Occorre un intervento legislativo del Parlamento Siamo sempre più convinti che ‘una persona malata, arrivata all’ultimo stadio della sua vita, non può essere trattata in modo diverso a seconda della Regione in cui risiede’. Le Regioni hanno il compito di organizzare il Servizio Sanitario, ma non si può rischiare di varare discipline legislative contrastanti e multiformi. Non può esistere una competenza ristretta ai confini della singola Regione per norme di una simile delicatezza; è necessario renderle omogenee su tutto il territorio nazionale”.

“Le motivazioni non sono di difficile comprensione: i Comitati etici devono essere nazionali o regionali? Le cure palliative vanno rese obbligatorie? È fondamentale distinguere fra suicidio assistito e accanimento terapeutico. Crediamo sia fortemente pericoloso proseguire con questa propaganda che strumentalizza i bisogni dei sardi. Il Governo regionale e la Presidente Todde devono confrontarsi seriamente e serenamente con il Governo centrale sul tema del ‘fine vita’, contribuendo, assieme alle altre Regioni, a varare una disciplina valida su tutto il territorio nazionale, emarginando i pericolosi tentativi di trattarlo a soli fini di speculazione politica.” – conclude Tedde.

22 Novembre 2025